martedì 11 giugno 2013


TUTELA DELLA SALUTE E DIRITTO AL LAVORO.
ILVA, UN ESEMPIO DA NON SEGUIRE


Nel drammatico scenario venutosi a creare con l’inchiesta della magistratura sull’Ilva di Taranto, si è manifestata la colpevole  imprevidenza della classe dirigente Italiana di fronte a problemi che sono sul tavolo da anni. Ovvero la necessità da tutti avvertita di cambiare un modello produttivo vecchio e per molti versi sbagliato, e renderlo compatibile con la tutela dell’ambiente e di conseguenza  con la salute delle persone.

Il modello di sviluppo non può più essere quello dei decenni scorsi, va quindi incentivato e promosso un coerente sviluppo della green economy.  Bisogna affrontare la competizione globale e la crisi orientando la produzione e i prodotti sulla qualità ecologica, anche nei settori strategici e portanti dell’industria nazionale.  Crediamo che su questa strada vada ricercato il nuovo lavoro  e vada indirizzata e finanziata la ricerca scientifica, vadano promossi incentivi e il trasferimento di tecnologia  alle imprese. Questa è la grande occasione, soprattutto per il mezzogiorno, per creare imprese  ecologiche e competitive,  lavoro stabile e  adeguatamente retribuito. Gli assi portanti della “rivoluzione verde” per noi sono l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, lo sviluppo di ricerca e innovazione nel settore dello smaltimento dei rifiuti dove l’incenerimento non può essere la regola o l’unica soluzione, oltre alle bonifiche e la riconversione industriale, la difesa del suolo e dei beni culturali, la nuova agricoltura.

Non possiamo più accettare che lo sviluppo economico e industriale avvenga a discapito dell’ambiente e della salute delle persone. Noi crediamo in uno sviluppo sostenibile che  si modelli sulle caratteristiche del territorio, che sia in grado di integrarne le peculiarità, incrementando e inserendo le risorse locali in un ciclo virtuoso che le valorizzi. La sostenibilità ambientale può diventare non solo un potente vettore del made in Italy, ma anche un brand, un biglietto da visita, il nuovo volto della nuova Italia.

E’ di vitale importanza per il futuro produttivo e sociale della nostra nazione uscire da un industrialismo di tipo novecentesco. Il mantenimento dell’ occupazione e degli impianti produttivi, va quindi unito ad una seria e stringente strategia per ridurre l’impatto sulla salute e sull’ambiente.
La soluzione non può essere la chiusura di un impianto, l’ilva, che è l’unico vero motore produttivo dell’intera provincia (ne rappresenta circa la metà del PIL). Ciò creerebbe una immane crisi sociale e lavorativa, e metterebbe seriamente a rischio  l’intero settore dell’industria  manifatturiera in Italia. Ma difendere il lavoro non significa difendere l’ideologia del profitto, soprattutto quando la si esercita contro gli interessi generali della popolazione.

Non mancano anche nella regione Basilicata situazioni di allarmante inquinamento industriale e non, che necessitano di immediati interventi di bonifica ed efficaci processi di deindustrializzazione, al fine di programmare nuovi investimenti produttivi con elevati standard di efficienza e sostenibilità ambientale, nonché sistemi di monitoraggio e controllo della qualità ecologica degli impianti stessi. Infatti una delle necessità più avvertite dalla popolazione è un sistema trasparente di controllo dello stato di salute dei territori e della salubrità dell’ambiente. Come nella vicenda Ilva, troppo spesso la politica si è resa protagonista di una gestione discutibile delle problematiche legate alla difesa dell’ambiente, e spesso le istituzioni sono state colpevolmente assenti. Per questo chiediamo una riforma degli enti preposti al controllo e alla difesa dell’integrità ambientale, perché finalmente ci sia nella nostra regione una voce chiara, puntuale, e soprattutto indipendente dalla politica cui poter  fare affidamento  su questioni che hanno a che fare con la vita stessa delle persone.  

Documento di Mariano Mele, membro della segreteria della provincia di Matera, e condiviso dall'intera organizzazione dei Giovani Democratici di Basilicata in occasione di Eurogeneration.

mercoledì 5 giugno 2013

“BENE IL FORUM, MA SI CAMBINO LE REGOLE”


“BENE IL FORUM, MA SI CAMBINO LE REGOLE”


All’indomani del Consiglio Comunale della nostra Città salutiamo con favore alcuni provvedimenti. 

Innanzitutto ci uniamo alla preoccupazione espressa in aula consiliare sul dilagare delle gioco d’azzardo, e il conseguente sviluppo di vere e proprie patologie mediche, fenomeno che purtroppo coinvolge strati sempre più larghi della popolazione, preoccupante è il dato sui giovani.
Sosterremo con forza ogni tipo di provvedimento dell’ente comunale per la sensibilizzazione e la lotta a queste devastanti dipendenze, e ci associamo alla richiesta di un quadro normativo nazionale molto meno permissivo riguardo al gioco.

Positiva è anche l’istituzione del “Consiglio Comunale dei Ragazzi”. Come sempre riteniamo che ogni spazio di partecipazione e proposizione, soprattutto quando coinvolge i giovanissimi, sia utile per diffondere gli ideali di giustizia sociale, legalità e senso delle istituzioni.
Pensiamo che siano utili questi strumenti per riavvicinare la cittadinanza, partendo dalle più giovani generazioni, alle istituzioni e al senso di comunità che contraddistingue il buon vivere civile.

Salutiamo con favore l’approvazione da parte della massima assise comunale del “Forum Comunale dei Giovani”, essendo questa una delle nostre proposte storiche, che a più riprese nel corso degli anni abbiamo portato all’attenzione della comunità policorese, ritenendolo strumento essenziale per la coordinazione e lo sviluppo delle attività culturali del nostro comune.

Non possiamo però non mettere in luce alcune criticità e distorsioni presenti nella versione approvata ieri.

Per la composizione dell’Assemblea si prevede un’elezione diretta a suffragio universale, che coinvolge tutti i cittadini residenti nel comune con età compresa tra i 15 e i 29 anni, con la possibilità di esprimere tre preferenze in forma di numero e in sequenza crescente.
Inutile dire che una tale elezione innescherebbe dinamiche populiste e distruttive, dividerebbe ulteriormente la comunità e si presterebbe a facili strumentazioni partitiche, favorendo interessi e degenerazioni che esulano dall’obiettivo principale del Forum.

Non serve una folle “campagna elettorale dei giovani” ma bisogna dialogare, concertare posizioni e confrontarsi.

Crediamo fortemente che il “Forum Comunale dei Giovani” debba essere il punto di sintesi più avanzato tra: movimenti, associazioni culturali, sociali, sportive e organizzazioni politiche giovanili tutte, che hanno caratterizzato e caratterizzano la nostra comunità.

Questa è la funzione del Forum in tutti i comuni della Basilicata.

Chiediamo perciò di rivedere i parametri di composizione dell’Assemblea, invitando l’Assessore alle Politiche Giovanili a convocare una riunione “ad hoc” con le associazioni presenti nel comune ed i rappresentanti istituzionali del Forum Regionale dei Giovani per concertare un nuovo regolamento. 

Auspicando che il parere dei soggetti interessati sia ascoltato nella revisione del “Forum” che sarà attuata in commissione, come deciso in Consiglio Comunale.

Crediamo, pertanto, che il “Forum” debba essere strumento di unità e di sintesi sociale, coordinando le attività delle diverse associazioni per la realizzazione di progetti comuni, che abbiano come unico obiettivo la crescita sociale e culturale della nostra Città.

Non faremo mancare il nostro contributo e la nostra ferma volontà affinché questo avvenga.


Giovani Democratici Policoro

sabato 1 giugno 2013

GD POLICORO: "SU RIFIUTI SITUAZIONE IMBARAZZANTE"

“È davvero imbarazzante come i Trenta e l’amministrazione Leone tutta, dopo aver “ruggito” in campagna elettorale, ergendosi come la medicina migliore per rispondere alla crisi politica e sociale policorese, stiano scivolando su una questione importantissima e grave come quella della gestione del servizio di raccolta dei rifiuti.
Non riusciamo a capire come “la rescissione consensuale”, tanto decantata con la ditta appaltatrice, può avere un epilogo così grave.
Non avremmo mai voluto assistere all’interruzione del pubblico servizio.
Siamo molto preoccupati.
L’estate è alle porte. Policoro non ha più bisogno di slogan, ma ha bisogno di risposte.”
 

Giovani Democratici Policoro