Il 9 Maggio1978 e’ una data impressa nella memoria di tutti gli italiani, perché e’ il giorno in cui e’ stato ritrovato a Roma il corpo di Aldo Moro.
In quel clima di terrore per l’intera nazione, si consumava un altro efferato delitto: un giovane siciliano che aveva avuto il coraggio di ribellarsi e denunciare pubblicamente i crimini di Cosa Nostra, veniva fatto saltare in aria con la dinamite sui binari ferroviari.
Con questo maldestro tentativo di inscenare un suicidio, la mafia poneva tragicamente fine alla vita di Peppino Impastato.
A volte bisogna partire dalla fine per capire il senso di una storia.
La morte di Peppino e’ il segno tangibile del suo impegno nella lotta alla mafia, ed e’ ricordato per questo.
E’ nostro dovere come giovani che amano la politica e la legalità ricordare la sua vita.
Nonostante appartenesse ad una famiglia affiliata alla mafia, sin da giovanissimo si impegnò in politica, nelle file del P.C.I. e cominciò la sua battaglia contro i mafiosi attraverso volantini, giornali, manifestazioni e comizi.
Non fu certo facile per lui sfidare i pregiudizi e i tabù culturali che vigevano a Cinisi, il paesino del palermitano dove era nato.
Ma la sua grandezza sta anche in questo, non aver avuto paura dei giudizi della gente, dei rimproveri di suo padre, ma soprattutto delle minacce dei mafiosi. La sua grande determinazione era data dalla consapevolezza di stare dalla parte del giusto, della libertà, della legalità.
Peppino immaginava un mondo dove i diritti e le libertà della sua gente non dovessero essere considerati favori, pensava ad una politica pulita, in grado di affrancare il suo paesino e la sua regione dal potere soffocante della mafia.
Peppino era amante dell’arte, della musica, della bellezza.
Con i suoi amici fondò una radio libera, fenomeno molto in voga negli anni settanta. “Radio Aut” divenne anch’essa strumento di lotta politica ed antimafiosa.
Ad un certo punto decise anche di candidarsi alle elezioni comunali del suo paese, per entrare in quelle istituzioni che considerava eccessivamente colluse con la mafia e per quanto possibile tentare di cambiarle.
Purtroppo non ci riuscirà mai, verrà ucciso prima perché ritenuto un personaggio troppo scomodo e pericoloso.
Noi Giovani Democratici di Policoro abbiamo deciso di ricordarlo intitolandogli la nostra sezione, e chiamando la nostra web-radio come la sua mitica Radio Aut.
Crediamo infatti che la sua vita e il suo impegno siano d' esempio per chi crede in un Sud e in un' Italia finalmente libera, una volta per tutte, dall'arroganza criminale della mafia.