Il successo che ha registrato il decalogo da noi proposto per la rigenerazione della politica e il suo rilancio sopratutto nel mezzogiorno,è andato oltre ogni aspettativa. Solo attraverso la piattaforma digitale di facebook in pochi giorni ha riscosso più di mille adesioni e numerosi commenti che hanno ulteriormente allargato lo spettro della discussione e delle proposte. Se ne sono occupati giornali,riviste,siti telematici. Da ultimo il Sussidiario ha lanciato un dibattito online a cui stanno contribuendo in tanti , tra cui Linda Lanzillotta a Alfonso Ruffo. E' proprio da quest'ultimo viene una nuova decisiva provocazione: chi deve mettersi all'opera per realizzare queste idee. Insomma il tema del "manico" o se si vuole essere più eleganti,della classe
dirigente.
Condividiamo l'affermazione di Ruffo: le mani degli incapaci non potranno che edificare nient'altro che illusioni. E dunque, come selezionare una classe dirigente all'altezza? Dal nostro punto di osservazione,tre suggerimenti e una considerazione finale:
1)Il profilo: non è solo questione di età. Benissimo naturalmente che vi sia una dose robusta di giovani e donne. Il problema principale è che sia
assicurata competenza,qualita',passione autentica,onestà totale, disponibilità a donare alla politica, alla polis, cioe' alla propria comunità una parte
significativa del proprio tempo, generosità, lealtà.
2)Chi sceglie e come si sceglie: i partiti devono tornare ad essere una fucina di risorse umane oltre che di idee...non ci scandalizza il ritorno alle
nobili e rigorose scuole di un tempo, ma tocca anche a fondazioni, associazionismo e mondo del volontariato, movimenti giovanili,formare personale politico eccellente.
Come si sceglie: certo rigettando con coraggio e senza esitazioni il metodo della cooptazione che in questi anni ha fatto il paio con le liste bloccate...
incanalando la democrazia italiana verso una deriva plebiscitaria,dove pochi decidono e molti sono chiamati a ratificare. Ogni sistema che restituisca il diritto sacrosanto al cittadino di scegliere i propri rappresentanti,va favorito e ripristinato...per evitare la consunzione della democrazia,l'attenuazione dei controlli degli elettori che e' anche causa della degenerazione e del prevalere di un ceto mediocre e autoreferenziale.
3)La valutazione ex ante,in itinere ed ex post e' essenziale. Riprendiamo una buona prassi europea : le primarie per valutare ex ante il profilo e i requisiti dei candidati , un filtro rigoroso sul profilo etico degli stessi ( il codice etico che si e' dato il PD e' uno strumento importante),l'obbligo di rendicontare permanentemente sulla attivita' svolta per garantire la valutazione in itinere ( anagrafe degli eletti,utilizzo deli strumenti telematici per dialogare ogni giorno con i cittadini,presenza fisica sui territori),la sanzione del voto o della non ricandidatura,o del sostegno e della riconferma,come esito della valutazione ex post.
Nel Mezzogiorno serve come il pane un nuovo spirito pubblico, serve ripristinare onestà,trasparenza e rigore perche la politica torni ad essere religione civile, essenziale per lo sviluppo. Ma non basta disegnare e auspicare il regno degli onesti. Servono persone perbene,oneste,ma anche capaci,competenti,con un respiro non provinciale ma europeo,in grado di trasformare le idee in azioni,le proposte in leggi,programmi,iniziative concrete. Non e' facile,lo sappiamo,ma la sfida è questa, non altra.
Andrea Geremicca.
Presidente Fondazione Mezzogiorno Europa
Gianni Pittella
Presidente eurodeputati Pd PSE
http://www.facebook.com/home.php#/group.php?gid=42929968886
Nessun commento:
Posta un commento