martedì 25 novembre 2008

Spero sia un felice inizio..!

121 623. Sì! sono stati davvero tanti i Giovani Democratici al voto. All’inizio tanti dubbi, tante discussioni, e poi tante date, tutto da definire, e infine il 21 novembre. Ragazzi e ragazze con una gran voglia di partecipare, di impegnarsi, di dimostrare a tutti che ci può ancora essere una politica fatta di idee, di lealtà e di sana competizione. E nonostante il silenzio della stampa e della tv l’obiettivo è stato raggiunto nel modo più chiaro possibile.I mezzi sono cambiati, il duello si è consumato su facebook e sui blog dei candidati, il confronto però è stato vero, e i temi lo sono stati altrettanto, il lavoro, la scuola, l’ambiente. Insomma il futuro. Queste primarie sono state la dimostrazione che la politica interessa ai giovani e che non tutti la guardano con sospetto. Sono state un’occasione per i ragazzi e le ragazze come me che hanno trovato il coraggio di mettersi in gioco e di presentare la propria candidatura, e un’occasione per chi era già dentro questo mondo e ha voluto rilanciarsi, come lo stesso segretario neoeletto. Infondo i risultati non contano, vinceremo tutti se la nostra voce si sentirà forte e chiara, se i nostri propositi avranno la forza di concretizzarsi.Per quanto riguarda me non posso far altro che ringraziare tutti, chi ha votato, chi non lo ha potuto fare e chi mi è stato vicino in questa nuova e davvero entusiasmante avventura, spero sia un felice inizio.

Vittoria Purtusiello

Membro assemblea Regionale Giovani Democratici di Basilicata

domenica 23 novembre 2008

PRIMARIE GIOVANI PD. OLTRE 10 MILA AL VoTO..LACORAZZA: "È LA FORZA DEL FUTURO"

“Sono stati 10.490 i lucani tra i 14 ed i 29 anni che nella giornata di ieri hanno votato, nei 103 seggi presenti in tutta la Basilicata, per dare vita al movimento giovanile del Partito Democratico”. Lo ha dichiarato Salvatore Lagrotta a nome del Comitato regionale dei garanti per le primarie dei giovani Pd.
“7.020 sono stati i votanti nella provincia di Potenza e 3.470 nella provincia di Matera. Una grande giornata di festa e democrazia con seggi aperti davanti alle scuole, all’università e nelle piazze di tutta la regione. La partecipazione dei giovani lucani alle primarie del 21 novembre è stata tra le più significative in Italia dove hanno votato in totale circa 121 mila persone. Si tratta del dato di partecipazione più alto in rapporto alla popolazione nell’intero Paese”.
“La giornata delle primarie” – ha dichiarato Giovanni Casaletto -“è un passo importante nello sforzo del Pd di intercettare ansie e speranze delle giovani generazioni a partire da grandi temi come la scuola, il lavoro, lo sviluppo sostenibile”. “La giornata delle primarie – ha aggiunto Marco Cappa – ha confermato che nei giovani lucani c’è una risorsa fondamentale che tutta la nostra comunità deve saper valorizzare e mettere a sistema”.
Nella giornata di martedì sarà convocata una conferenza stampa dal comitato promotore regionale per presentare i risultati delle primarie.
Alla conferenza di martedì parteciperà anche il segretario regionale Piero Lacorazza, che oggi ha commentato il dato dell’affluenza sottolineando che “questo popolo che ha fondato i Giovani democratici rappresenta la forza del futuro ed un segnale positivo ed incoraggiante per la Basilicata e per il Partito Democratico”.

mercoledì 5 novembre 2008

Obama presidente!! nulla in questo mondo è impossibile!




La lettera

"Caro Obama, con la tua vittoria
si può sognare un mondo migliore"

Questo è il testo della Lettera spedita da Nelson Mandela a Barack Obama

Caro Senatore Obama,
Ci uniamo al popolo del suo Paese e di tutto il mondo nel congratularci con lei per essere diventato il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti. La sua vittoria ha dimostrato che nessuna persona, in nessun luogo al mondo dovrebbe astenersi dal sognare di volere cambiare il mondo affinché diventi un pianeta migliore.
Prendiamo atto e plaudiamo al suo impegno di sostenere la causa della pace e della sicurezza in tutto il pianeta. Confidiamo inoltre che lei faccia rientrare nella sua missione di presidente anche la lotta alle piaghe della povertà e della malattia in tutto il pianeta.
Le auguriamo forza e decisione nei giorni e negli anni difficili che le stanno davanti. Siamo sicuri che lei alla fine conseguirà il suo sogno, quello di rendere gli Stati Uniti d'America un partner a pieno titolo di una comunità di nazioni dedite ad assicurare pace e benessere a tutti.
Con i miei più sinceri auguri,

(Traduzione di Anna Bissanti)

(5 novembre 2008)

Il discorso del 44° Presidente degli Stati Uniti d'America! Barack Obama!

Prima parte













Seconda Parte

martedì 4 novembre 2008

Obama for President!

Nell’ottobre del 2006 Time pubblicò in copertina il primissimo piano di un politico americano emergente. Senatore di nuova esperienza, un avvocato eletto nell’Illinois, carico dell’esperienza da assistente sociale e di frequentazioni assidue nella chiesa evangelica. A contatto strettissimo con i cittadini di Chicago, toccato e ascoltato durante gli incontri pubblici, riconosciuto dai poveri nei quartieri, ma dall’aria intellettuale vagamente east coast. Un tipo decisamente nuovo rispetto ai politici alla ribalta sulla scena americana, almeno per la singolare biografia. Madre e padre non sposati, lei del Kansas lui keniota, nato alle Hawaii, infanzia in Indonesia, laurea ad Harvard, una vita costruita per scelta a Chicago, il lavoro come specializzato in diritti civili in un piccolo studio legale. Eppure Time buttava lì: “Ecco perchè Barak Obama può essere il prossimo presidente”. La maggior parte degli americani non sapeva neppure chi fosse.

Chissà se quelli di Time ci credessero davvero. Due anni fa John McCain era già un senatore conosciuto e rispettato, già in precedenza attraversato dalle tentazioni presidenziali. In linea con Bush, ma anche no. Sì alla guerra in Iraq, ma no alle politiche sugli immigrati per dirne una. Maverick, uno che va un po’ da sé, lo chiamavano così, forse anche perché il suo Arizona suggerisce sapori da frontiera del west. Poi ultimamente è andata in modo diverso, la complessità dell’elettorato del Grand Old Party ha suggerito a McCain di rispolverare una linea conservatrice più ortodossa, un po’ di vena prolife è più timidezza sulle unioni gay, addirittura una candidata vice con fucile in mano e religiosità militante. Obama nei mesi si è fatto conoscere e si è candidato, ha vinto le primarie cominciando a sorpresa dall’Iowa, ha coinvolto persone come mai si erano viste, ha spostato la convention Democrats addirittura in uno stadio di football da novantamila posti. È diventato una specie di rockstar planetaria, ha pure trovato due giorni di tempo in campagna elettorale per salutare ad Honolulu la nonna morente.

E ora si vota. Insomma sì, sembra incredibile, ma questo Obama è arrivato a giocarsela. Una decina di anni fa non riuscì neppure a farsi accreditare per partecipare alla convention democratica. McCain ci prova fino alla fine, gira sei stati in un giorno, alza le braccia quel tanto che può per scaldare la folla e pigliarsi gli ultimi voti. Ha 72 anni, ma una forza incredibile. Riconoscerà pure lui di essersi trovato a competere in un momento sfortunato. Un nero alla Casa Bianca, proprio ora che i suprematisti bianchi orfani del KKK si riorganizzano nel sud. McCain corre contro la storia che si compie, una cosa che si era vista solo nei film con Morgan Freeman e nei telefilm con Kiefer Sutherland. Ed un Paese che prova a chiudere il cerchio con la naturalezza di un evento che ormai è tanto epocale quanto atteso. La mia idea (o il mio pronostico) è che Obama vincerà, ma non stravincerà: secondo me prende tra i 270 e i 290 grandi elettori, ma fa lo stesso.

Basta a cambiare le cose. Domani potrebbe essere davvero un altro giorno.