lunedì 28 settembre 2009
MOZIONE BERSANI, PD: SI APRE FASE NUOVA NEL MATERANO
E’ quanto affermano i coordinatori provinciali della candidatura di Speranza, Franco Labriola e Angelo Garbellano che aggiungono: “La meravigliosa generosità con cui gli iscritti della provincia di Matera hanno partecipato al voto è stata il valore aggiunto per il successo di Roberto Speranza. Voti liberi e spontanei che hanno consentito le esaltanti affermazioni nel Metapontino: Speranza, infatti, è risultato il più suffragato anche a Policoro, Scanzano Jonico e Pisticci, oltre alle evidenti vittorie di Montescaglioso, Bernalda e Pomarico. Addirittura inatteso il risultato di Matera, con un voto andato ben oltre qualsiasi aspettativa e che disattende ogni calcolo della vigilia”.
“Al contrario di ogni previsione, dunque, nei comuni della provincia (ad esclusione di Garaguso ed Oliveto nei quali si vota oggi), i candidati alla segreteria regionale della mozione Bersani ottengono, insieme alla maggioranza assoluta – concludono Labriola e Garbellano – un’affermazione che rinnova l’esigenza di una riflessione nel Partito democratico della provincia di Matera”.
mercoledì 16 settembre 2009
GIOVANI DEMOCRATICI POLICORO SU CANDIDATURA SPERANZA
“Il Congresso del Partito Democratico inizia a favorire una discussione sulle cose e sui contenuti.
Crediamo che il Pd non possa temere quanti si aprono al confronto con un approccio critico e non scontato”.
E’ quanto riferisce una nota dei Giovani Democratici di Policoro.
“Crediamo – aggiungono - che oltre la polemica valgano il merito delle cose e la qualità di contenuti, uomini ed idee. Non ci riguarda l’indifferenza e non ci spaventa l’atteggiamento ostile riscontrato in queste settimane.
Riteniamo che intanto sia stato aperto un dibattito in un partito che da tempo inseguiva le veline a villa Certosa e che questo Congresso assuma una connotazione esistenziale per il futuro del Pd e dell’Italia.
I Giovani Democratici di Policoro sosterranno in maniera convinta Roberto Speranza alla segreteria regionale del Pd ed in larga misura Pierluigi Bersani come segretario nazionale, consapevoli della funzione di carattere generale e non generazionale che Speranza saprà incarnare.
Sottoscriviamo – concludono - l’appello ai giovani lucani promosso dal segretario regionale Giovanni Casaletto e chiediamo a tutti i giovani di questa regione di riversare il proprio risentimento e la propria passione nella discussione del nostro partito, chiediamo loro di aiutarci ad aprire le porte e riempire di civismo e democrazia il futuro della Basilicata”.
sabato 12 settembre 2009
Il manifesto della campagna "Stranieri di nome, italiani di fatto"
(ASCA) - Roma, 12 set - ''Abbiamo presentato stamane a Lampedusa il manifesto sull'immigrazione promosso dai Giovani Democratici. Una delegazione dei Giovani Democratici insieme ad una delegazione di nuovi italiani, ha lanciato dall'isola il proprio viaggio nell'Italia dell'immigrazione, nell'Italia di domani''. Lo dichiara Fausto Raciti, segretario nazionale dei Giovani democratici.
''Quella di oggi e' solo la prima tappa - spiega Giuseppe Razzano responsabile nazionale comunicazione Giovani Democratici - di un viaggio nell'Italia dei nuovi italiani, alla scoperta del futuro dell'Italia che gia' abita nel nostro paese. Nuove iniziative che vedranno protagonisti i Giovani Democratici sono in programma su tutto il territorio nazionale gia'dalla prossima settimana''.
Intanto, crescono sempre piu' le adesioni all'appello promosso dai Giovani Democratici sul tema dell'immigrazione e dei nuovi italiani. L'appello, che ha gia' ricevuto l'adesione tra gli altri del giornalista Gad Lerner, dello scrittore Amara Lakhous, del saggista Giancarlo
Bosetti, dell'attrice somala Shukri Said, dell'ambasciatore Mario Scialoja, del presidente dei Giovani Musulmani d'Italia Omar Jibril e del presidente dei Giovani Ebrei Daniele Nahum, e' stato sottoscritto oggi dal responsabile immigrazione della CGIL Piero Soldini e del responsable immigrazione delle ACLI, Antonio Russo, oltre che della ex vicepresidente della corte costituzionale Fernanda Contri e da Andrea Olivero, presidente nazionale delle ACLI.
I Giovani Democratici hanno visitato anche il cimitero di Lampedusa insieme a Fernanda Contri, ex vicepresidente della Corte costituzionale, per rendere omaggio alle vittime dei viaggi della speranza e successivamente hanno deposto una corona di fiori alla Porta d'Europa di Mimmo Paladino, dove Laura Boldrini, portavoce dell'UNHCR, portera' la propria testimonianza sul lavoro che la sua organizzazione svolge nell'isola.
"Stranieri di nome, italiani di fatto" ecco il manifesto
L'Italia del futuro parla diverse lingue, ha molte religioni, ha culture differenti. L'Italia del futuro sarà anche il futuro di Samir, Paula, Idra, Pietru e di tanti altri ragazzi nati in italia da genitori stranieri. L’immigrazione è un fenomeno che appartiene alla storia dell’umanità ed è parte integrante della storia del nostro Paese. Appartiene all'umanità perchè l'uomo è nato in cammino. Appartiene alla storia delle religioni e delle chiese, fondate spesso da uomini in fuga ed in in cerca di un rifugio. Appartiene alla storia d'Italia che ha visto sin dalle sue origini l'arrivo di popoli, lingue e culture differenti che mescolandosi hanno costruito la nostra società. Culture testimoniate anche dalla presenza sparsa nella penisola di minoranze linguistiche storiche tutelate dalla Costituzione. Appartiene alle storia delle donne e degli uomini di questo paese, che sono emigrati sia dal nord che dal sud, alla ricerca di maggiore benessere in tutti gli angoli del pianeta. Appartiene alla storia recente dell'Italia che sta vedendo da almeno vent’anni la presenza stabile di cittadini di origine straniera, molti dei quali sono divenuti nuovi cittadini italiani.
Non è più questione di se. Se accogliere o meno queste persone, se contaminarci o meno con altre culture, se cambiare o meno le nostre abitudini. E' ormai questione di quando. Di quando ci accorgeremo che quasi tre milioni di persone residenti nel nostro paese non hanno accesso alla cittadinanza, di quando capiremo che insieme ai nostri bambini a scuola sono presenti centinaia di migliaia di bambini di origine straniera, di quando avremo consapevolezza che la nostra ricchezza e soprattutto le nostre pensioni sono ormai frutto del lavoro di individui che provengono dai più svariati angoli del mondo.
Chi parla di riserve, di muri o di confini da fortificare non fa i conti con la realtà. Una società multiculturale non è frutto del progetto di un'organizzazione politica ma è prodotto ineludibile della storia. La storia di oggi ci dice che le società contemporanee maggiormente destinate al successo sono proprio quelle in grado di cogliere le opportunità che nascono dalle migrazioni. A rendere necessario un cambiamento di prospettiva nei confronti del fenomeno migratorio sono le ragioni ineludibili della globalizzazione e della demografia, prima ancora dei posizionamenti politici.
Secondo l’ISTAT, da oggi al 2050, la popolazione di cittadinanza italiana diminuirà del 10%. Ancora più forte sarà il calo nelle classi di età più giovane: da 0 a 25 anni sarà del 18%. Al contrario la popolazione di origine straniera aumenterà continuamente fino ad arrivare al 17% nel 2050. In alcune aree del paese il cambiamento sarà ancora più pronunciato: tra 40 anni, nelle regioni settentrionali 1 cittadino su 4 sarà di origine staniera. In questa area del paese l’incremento della componente giovanile sarà ancora più forte: già tra 20 anni 1 giovane su 4 sarà di origine straniera e in alcune aree locali 1 su 2. Oggi in alcune regioni del Nord un neonato su 4 ha una madre straniera. Le ragioni di un cambiamento demografico di così grande portata hanno le radici nel presente ma sono protese verso il futuro. Il cambiamento demografico in atto non è un possibilità. E' realtà. Ci sarà un ricambio significativo di popolazione e saremo tutti diversi, tutti “nuovi italiani”, noi e gli stranieri. Una presenza plurale di persone provenienti da tutto il mondo che rappresenta un elemento di novità e un’opportunità per il futuro della nostra società, in particolare per le giovani generazioni.
Questa è la realtà dei fatti, questa è l'Italia del presente, questa sarà l'Italia del futuro. Per capire l'Italia del futuro è necessario conoscere il futuro dell'Italia. Questo è il viaggio che i Giovani Democratici vogliono intraprendere, insieme a coloro che vorranno unirsi a questo cammino. Abbiamo scelto di iniziare questo viaggio da Lampedusa. Lampedusa, luogo simbolico e capace di evocare emozioni come nessun altro in Italia. Sappiamo che non tutto il mondo dell'immigrazione italiana passa da qui. Ma in questo momento questa isola sta diventando l'emblema di una situazione arrivata al limite e su cui non è più possibile tacere. La misura è colma, e lo è perché non solo non viene calpestato il diritto internazionale ma anche la dignità umana.
La politica, che troppo spesso ha perso il senso della realtà ed ha abbandonato il dono della profezia, ha dinanzi a se il fronte del cambiamento, il luogo delle sfide che la società contemporanea vive.
Cambiare la prospettiva vuol dire creare le basi affinché anche nella società, la portata di queste sfide venga capita ed accolta.
Ma cambiare la prospettiva vuol dire prima di tutto mettere in atto azioni ed iniziative concrete, delle vere e proprie priorità strategiche. Per questo proponiamo:
Una riforma del diritto di cittadinanza, che renda possibile a tutti coloro che nascono o che crescono nel nostro paese di ottenere il passaporto italiano. Questo non assicura automaticamente la piena inclusione, come è possibile vedere anche in altri contesti geografici, ma fissa le condizioni per le quali italiani ed immigrati possano sfuggire meno facilmente alle proprie responsabilità;
la cancellazione del reato di clandestinità, perché è impossibile essere accusati per ciò che si è piuttosto che per ciò che si fa;
una legge quadro sul diritto d'asilo che da troppo tempo è assente in Italia, una mancanza colpevolmente usata come alibi;
il diritto di voto per gli immigrati per le elezioni amministrative, come strumento forte di integrazione degli immigrati all'interno dei contesti locali; la creazione di un fondo speciale per le scuole elementari ad alto tasso di presenza di bambini di origine straniera, da finanziare con le entrate della sanatoria corrente, perché è dalla scuola che inizia l'integrazione degli immigrati;
una nuova legge sulla libertà religiosa, perché la presenza di culti e tradizioni differenti rende necessaria una riflessione nuova sul rapporto tra società e sensibilità religiose, che diventano sempre più presenza pubblica nel nostro paese.
L'Italia del futuro sarà tale se riusciremo a riconoscere e interpretare il futuro dell'Italia che già abita nel nostro paese. Ma non sono solo le ragioni della storia a chiederci questo. La presenza di milioni di nuovi cittadini italiani non è solo una necessità. E' speranza di riprendere il filo del senso di una comunità in cui tutti siano cittadini. E' anche speranza di cambiamento e novità. E' anche capacità di leggere i fatti del nostro tempo per vivere con fiducia il futuro. Per costruire un paese in cui non lasciamo morire in mezzo al mare chi parte in cerca di una possibilità e in cui la paura non renda prigioniero il nostro futuro.
Primi firmatari
Gad Lerner, giornalista, Fernanda Contri l'ex vicepresidente della Corte Costituzionale, Piero Soldini responsabile immigrazione CGIL, Antonio Russo responsabile immigrazione ACLI, Andrea Olivero presidente ACLI, Amara Lakhous scrittore, Karim Metref scrittore algerino, Giancarlo Bosetti saggista dell'attrice somala Shukri Said, Shukri Said attrice, Mario Scialoja ambasciatore, Omar Jibril presidente dei Giovani Musulmani d'Italia, Daniele Nahum presidente dei Giovani Ebrei, Fausto Raciti segretario nazionale dei Giovani Democratici
Appello ai giovani lucani per la candidatura di Roberto Speranza a segretario regionale PD.
Non c’è spazio per la recriminazione o l’attesa.
Non è un film per attori non protagonisti. Non è il tempo dell’opportunismo ma quello dell’ATTIVAZIONE, della forza di una visione! Questa è l’agenda di una generazione di lucani che vuol vivere questa regione e segnarne il destino!
Crediamo nella politica quale leva per cambiare le sorti dell’umanità, costruire il futuro delle nostre comunità. Sappiamo di chiedere tanto nel momento in cui la politica mostra i suoi limiti e la classe dirigente le sue scarse credenziali. Siamo consapevoli. Ma c’è bisogno di voi. C’è bisogno di un ritorno, di una “occupazione” pacifica e appassionata dei luoghi in cui si prendono le decisioni che ci riguardano.
Da troppo tempo prevale un sentimento di accettazione/rassegnazione. Da troppo tempo insoddisfazione ed inazione stanno insieme, critica e delega camminano laddove approssimazione ed opportunismo governano inosservate.
Amiamo la Basilicata. È la nostra regione, la casa, gli affetti, i ricordi, i luoghi. Poi, per lungo tempo, la Basilicata non è e non sarà (ci attende lo studio fuori sede e forse il lavoro, lontano da qui). Poi di nuovo sarà (forse) la nostra pensione, la malinconia, il rimpianto.
Saremo tacciati di pessimismo cosmico. Ma siamo sicuri di essere ottimisti. Non siamo sognatori ma realisti e conosciamo le stime, i dati, le statistiche. E conosciamo i nostri luoghi, pieni di energie e di risorse, di intelligenze, competenze e saperi.
Sentiamo il malessere di un’estesa area del bisogno che alimenta ed è alimentata da meccanismi di compensazione, di assistenza e da un sistema di relazioni corte artefice di quella pigrizia di larghi strati di società del Mezzogiorno.
Tutto questo non può reggere per le debolezze strutturali a cui va incontro la mano pubblica se non opportunamente riformata. Non può reggere un modello economico alimentato dal sostegno ai consumi prima ancora che all’autoimpresa e da meccanismi auto propulsivi.
Non può essere questo il modello di sviluppo e di società lucano.
Nel tempo in cui le maglie strette dell’apparato si infittiscono e si accorcia il raggio della mediazione politica, si appesantisce la dimensione individuale a scapito di quella collettiva e diventa difficile pensare una stagione di battaglie sociali e valoriali.
In un tempo siffatto la politica perde e vincono le caste. Viviamo una polarizzazione tra chi ha accesso ai circuiti politico-burocratici e fasce deboli che ne restano escluse.
Ma è un errore pensare che questa regione non possa dare di più.
Vediamo una gioventù incazzata ed attenta. Sentiamo il gusto del “cosa sarà” di un’opinione pubblica più consapevole. Tantissimi lucani che studiano o lavorano fuori vorrebbero, al ritorno, una terra più dinamica ed aperta per immaginare qui il futuro e la propria realizzazione.
Il tratto di questa generazione non è quello elitario di chi si rifugia in disquisizioni scientifico-letterarie da caffè parigino. Essa non vive per recriminare ma, immersa com’è nella precarietà della società globale, vive per progettare, per rischiare. Per riaffermare la propria autodeterminazione contro l’idea di un “individuo per difetto” come lo definisce Robert Castel.
Sta a noi raccogliere la sfida e riscattare l’idea di un Mezzogiorno proiettato al futuro. Sta a noi rispondere all’offensiva culturale che vede protagonista la Lega Nord nell’affermazione di un principio di monumentale inferiorità del Sud assistito e sprecone.
Crediamo in un Partito Democratico al servizio di una regione e di un’Italia migliori; nell’importanza di questo Congresso affinché si affrontino tutte e per intero le questioni più urgenti.
Il Pd dovrà basarsi su una lettura profonda della Basilicata, della crisi che attraversa.
Pensiamo che la Basilicata degli ultimi quindici anni sia cresciuta tanto, profondamente cambiata e migliorata, più moderna ed europea. Ma sono evidenti i ritardi di sviluppo in una crisi del comparto produttivo che arriva prima che nel resto d’Italia, con un PIL ancora tutto basato sulla FIAT di Melfi e sul distretto “murgiano”.
Pensiamo che il Centrosinistra degli anni ’90 sia stato (qui da noi) una straordinaria operazione politica, che ha saputo unire la classe dirigente delle più importanti tradizioni politico-culturali. Ha incarnato un’idea ed un progetto.
Ma quel progetto sottendeva per i lucani un’ansia di cambiamento che alla lunga ha mostrato le sue crepe: ha prevalso il continuismo all’innovazione, ha prevalso la pesantezza della mediazione di apparati pubblici e del consenso fine a sé stesso.
In un consenso forte della lentezza economica e di un diffuso disagio sociale l’uguaglianza (come ci ricorda Zagrebelsky) diventa il primo principio da riaffermare. Lo riaffermi il Pd! Lo riaffermi la politica!
Il Centrodestra continua a non avere un progetto credibile, ma, per non consegnare i lucani al suo messaggio populista, il Pd deve prima degli altri farsi carico di una profonda autocritica ed autoriforma, ascoltare i segnali che la società ci manda.
Oltre che ingiusto stimiamo dannoso pensare che tutto si componga con qualche ritocco organigrammatico. Non possiamo calcificare convenzioni culturali che vogliono il “lucano” mite e paziente. Non vogliamo accomodarci su comportamenti ed abitudini funzionali alla conservazione dello “status quo”. La politica sappia creare nuove identità collettive ed individuali per costruire il comune sentire di una Basilicata nuova!
Per tali ragioni questa non è (come qualcuno scioccamente afferma!) una questione generazionale ma bensì una grande questione generale!
Per queste ragioni NOI giovani e democratici chiediamo a voi (e noi) giovani lucani di partecipare e di entrare nel dibattito di questo partito perché da qui è possibile un cambiamento.
Chiediamo più politica (ma meno invasiva) affinché ci siano più libertà, più mercato ed un settore pubblico più dinamico. Vi chiediamo di discutere con noi e di firmare quest’appello a sostegno della candidatura di Roberto Speranza a segretario regionale mobilitandoci sin d’ora per vincere questa battaglia.
Vogliamo, noi con voi, essere protagonisti nel tempo dell’attivazione e nel tempo del riscatto di una generazione di lucani.
Partecipiamo…c’è Speranza.
giovedì 10 settembre 2009
Mozione Bersani-Speranza: i cordinatori provinciali
Angelo Garbellano e Franco Labriola sono i coordinatori provinciali dellamozione Bersani-Speranza.
“Il progetto di Partito democratico che sosteniamo, – ha proseguito Garbellano – intende farsi portavoce di valori quali l'uguaglianza e la libertà. Valori che nel nostro Paese stanno registrando continui e pericolosi attacchi. Basti pensare al differente peso politico che hanno, per il Governo, il Nord e il Sud; o alla libertà di stampa duramente compromessa da biechi personalismi e inauditi atteggiamenti autoritari.
Con Bersani e Speranza potremo costruire un percorso unitario, che vedrà il Nord, il Centro e il Sud coesi e ugualmente protagonisti dello sviluppo dei propri territori e dell'intero Paese.”
"Stranieri di nome, italiani di fatto", parte il viaggio dei GD per promuovere l'integrazione
Parte sabato il viaggio organizzato dai Giovani democratici per promuovere l’iniziativa dal titolo Stranieri di nome, italiani di fatto. L’obiettivo è quello di accendere i riflettori sulle diverse facce dell’immigrazione nel nostro paese, sugli aspetti negativi (come i respingimenti e il lavoro nero) e su quelli più positivi (come il comune di Novellara, con il primo assessore italo-marocchino in Italia). «Il governo di centrodestra – accusa il segretario dei Gd, Fausto Raciti – con l’introduzione del reato di clandestinità, la violazione del diritto internazionale sul diritto d’asilo e i messaggi politici che sta mandando, mina alle basi il futuro del nostro paese».
La prima tappa sarà a Lampedusa, dove si terrà un incontro con, tra gli altri, Laura Boldrini, gli scrittori Milton Fernandez e Karim Metref, Fernanda Contri. A organizzare l’appuntamento, accanto ai Gd, sono anche diverse associazioni e singoli esponenti della G2, la seconda generazione, figlia di immigrati. Tra le adesioni, si evidenziano anche quelle dei Giovani musulmani e dei Giovani ebrei. «È la prima volta che un’iniziativa di questo livello è organizzata congiuntamente da ragazzi italiani e altri di origine straniera – spiega uno dei promotori, Khalid Chaouki – è un modo per sottolineare che bisogna occuparsi non solo degli immigrati che arrivano a Lampedusa, ma anche di chi vive in Italia da tanti anni».
«Se il nostro paese non si pone il tema dell’integrazione per tempo – aggiunge Raciti – non può progettare il proprio futuro». Per questo, i Gd avanzano richieste precise al governo, che vanno dalla riforma del diritto di cittadinanza, rendendo possibile a tutti coloro che nascono o che crescono nel nostro paese di ottenere il passaporto italiano (il cosiddetto ius soli), alla cancellazione del reato di clandestinità, aggiungendo anche una legge quadro sul diritto d’asilo, l’introduzione del diritto di voto per gli immigrati alle amministrative, la creazione di un fondo speciale per le scuole elementari con un’elevata presenza di bambini di origine straniera, una nuova legge sulla libertà religiosa.
L’appello lanciato dai Gd ha già ricevuto numerose adesioni, tra le quali quelle di Gad Lerner, Amara Lakhous, Giancarlo Bosetti e Shukri Said. Il viaggio si concluderà in autunno, con una grande manifestazione sui temi dell’immigrazione, che sarà organizzata insieme ad associazioni, movimenti sindacali e altre realtà impegnate nella costruzione di una società multietnica.
Raciti invita la sinistra a riappropriarsi del tema della sicurezza, declinandolo in maniera diversa dall’attuale maggioranza. «Quella è una parola che viene dal nostro lessico – afferma il segretario dei Gd – il centrodestra la declina con strumenti che sono sostanzialmente razzisti. Per esserci sicurezza, è essenziale che ci sia sicurezza sociale: chi ha adeguati mezzi di sussistenza è anche messo in condizioni di non dover e non poter delinquere».
sabato 5 settembre 2009
GD: “Campagna di comunicazione contro l’omofobia”
giovedì 3 settembre 2009
Bersani,Lettera agli iscritti del Partito Democratico.
Cara iscritta, caro iscritto,
in questi giorni il nostro congresso comincerà a vivere in tutti i circoli. È il primo congresso del Pd, un congresso davvero fondativo. Abbiamo tutti la responsabilità di costruire uno strumento utile all’Italia e agli interessi e ai valori che vogliamo rappresentare. Il compito dei candidati è quello di dire con chiarezza se ci sia qualcosa da correggere di ciò che abbiamo fatto fin qui e che cosa ci sia da correggere per guardare avanti e dare nuova forza al nostro grande progetto.
Le candidature non sono contrapposizioni; sono diverse proposte che si sottopongono agli iscritti e ai cittadini elettori. Loro decideranno, e tutti ci rimetteremo alle loro decisioni.
Per questo la discussione può essere serena, chiara e vera. Un partito, infatti, è una comunità di protagonisti. Alla fine del nostro percorso congressuale dovremo dire parole chiare e nuove all’Italia e avviare un ciclo politico che porti ad una alternativa di governo. Questo è il nostro compito, questa è la nostra responsabilità.
Comunque la pensiate, voglio salutarvi tutti con grande amicizia e solidarietà e augurarvi (e augurarci) buon lavoro.
Pier Luigi Bersani
IMMIGRATI: PITTELLA(PD), BENE FINI PROPOSTA IN PARLAMENTO IN TEMPO PER REGIONALI
Il coordinatore della mozione Bersani del Pd, Gianni Pittella, accoglie con soddisfazione le parole del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che e' tornato a invitare a riflettere sulla possibilita' di estendere agli stranieri il diritto di voto in occasione delle elezioni locali e regionali. ''Il presidente Fini fa opportunamente esplicito riferimento alla scelta definita ''coraggiosa e lungimirante'' di alcuni paesi europei di piu' antica e solida tradizione democratica e di tutela sociale come la Danimarca, la Svezia, la Finlandia e l'Olanda - sottolinea il primo vicepresidente del Parlamento europeo - dall'Europa viene ancora una volta un esempio di civilta' che puo' essere molto utile per uscire da una concezione ancora emergenziale e separatista dell'immigrazione, favorendo la piena integrazione di migliaia di cittadini''. ''Speriamo che la sollecitazione di Fini non rimanga inascoltata e che si possa vedere la sua proposta all'ordine del giorno del Parlamento gia' in tempo per applicare la nuova normativa alle prossime consultazioni regionali - auspica Pittella - trovera' sicuramente un consenso convinto nel Pd, nell'opposizione e in settori significativi del centrodestra''.
mercoledì 2 settembre 2009
DOCENTI LICEO SCIENTIFICO POLICORO: SOLIDARIETA' AI PRECARI
GD, Parisi: "Vittoria democratici in Giapponese enorme fatto storico"
martedì 1 settembre 2009
PD, È ONLINE IL SITO INTERNET WWW.SPERANZASEGRETARIO.IT
È da oggi online il sito internet del candidato segretario regionale del partito democratico Roberto Speranza.
“In questi primi giorni di campagna elettorale – ha dichiarato il giovane candidato - ho trovato una importante spinta alla partecipazione da parte di tante donne e uomini che chiedono con forza un partito più aperto e pronto a recepire le istanze dei territori e dei soggetti sociali. Il sito internet, che riporterà ogni giorno i miei spostamenti attraverso i comuni della Basilicata, è un importante luogo di scambio e confronto, in cui sarà possibile seguire le iniziative, condividere le idee e proporre progetti per il Pd e per la Basilicata. Attraverso il sito sarà possibile inoltre inviare indicazioni in merito alla mozione congressuale, che diverrà definitiva soltanto dopo le consultazioni territoriali.”
“La Basilicata deve essere una regione sempre più aperta e connessa. Capace di mettere a valore la propria relazione con ciò che ci circonda. Deve saper superare gli steccati identitari e proiettarsi in una dimensione aperta di futuro. È proprio in questo senso va nuovamente rafforzato l’investimento nelle reti e nelle nuove tecnologie informatiche come strumento essenziale di apertura materiale e immateriale alla modernità ”.
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FONTE: http://www.basilicatanet.i
Giovani Democratici aderiscono alla manifestazione su libertà di stampa
“I Giovani Democratici aderiscono alla manifestazione per la libertà di stampa. In un paese dove il governo Berlusconi mette sempre più a rischio la libertà di stampa, cercando di condizionare direttamente anche quello che non è di sua proprietà, i giovani democratici sono al fianco delle associazioni di categoria e sosteranno con ogni mezzo la mobilitazione promossa dal Partito Democratico.”
Giuseppe Razzano
resp.naz.comunicazione giovani democratici