sabato 12 settembre 2009

Appello ai giovani lucani per la candidatura di Roberto Speranza a segretario regionale PD.


Non c’è spazio per la recriminazione o l’attesa.
Non è un film per attori non protagonisti.
Non è il tempo dell’opportunismo ma quello dell’ATTIVAZIONE, della forza di una visione! Questa è l’agenda di una generazione di lucani che vuol vivere questa regione e segnarne il destino!


Crediamo nella politica quale leva per cambiare le sorti dell’umanità, costruire il futuro delle nostre comunità. Sappiamo di chiedere tanto nel momento in cui la politica mostra i suoi limiti e la classe dirigente le sue scarse credenziali. Siamo consapevoli. Ma c’è bisogno di voi. C’è bisogno di un ritorno, di una “occupazione” pacifica e appassionata dei luoghi in cui si prendono le decisioni che ci riguardano.

Da troppo tempo prevale un sentimento di accettazione/rassegnazione. Da troppo tempo insoddisfazione ed inazione stanno insieme, critica e delega camminano laddove approssimazione ed opportunismo governano inosservate.

Amiamo la Basilicata. È la nostra regione, la casa, gli affetti, i ricordi, i luoghi. Poi, per lungo tempo, la Basilicata non è e non sarà (ci attende lo studio fuori sede e forse il lavoro, lontano da qui). Poi di nuovo sarà (forse) la nostra pensione, la malinconia, il rimpianto.

Saremo tacciati di pessimismo cosmico. Ma siamo sicuri di essere ottimisti. Non siamo sognatori ma realisti e conosciamo le stime, i dati, le statistiche. E conosciamo i nostri luoghi, pieni di energie e di risorse, di intelligenze, competenze e saperi.

Sentiamo il malessere di un’estesa area del bisogno che alimenta ed è alimentata da meccanismi di compensazione, di assistenza e da un sistema di relazioni corte artefice di quella pigrizia di larghi strati di società del Mezzogiorno.

Tutto questo non può reggere per le debolezze strutturali a cui va incontro la mano pubblica se non opportunamente riformata. Non può reggere un modello economico alimentato dal sostegno ai consumi prima ancora che all’autoimpresa e da meccanismi auto propulsivi.

Non può essere questo il modello di sviluppo e di società lucano.

Nel tempo in cui le maglie strette dell’apparato si infittiscono e si accorcia il raggio della mediazione politica, si appesantisce la dimensione individuale a scapito di quella collettiva e diventa difficile pensare una stagione di battaglie sociali e valoriali.

In un tempo siffatto la politica perde e vincono le caste. Viviamo una polarizzazione tra chi ha accesso ai circuiti politico-burocratici e fasce deboli che ne restano escluse.

Ma è un errore pensare che questa regione non possa dare di più.

Vediamo una gioventù incazzata ed attenta. Sentiamo il gusto del “cosa sarà” di un’opinione pubblica più consapevole. Tantissimi lucani che studiano o lavorano fuori vorrebbero, al ritorno, una terra più dinamica ed aperta per immaginare qui il futuro e la propria realizzazione.

Il tratto di questa generazione non è quello elitario di chi si rifugia in disquisizioni scientifico-letterarie da caffè parigino. Essa non vive per recriminare ma, immersa com’è nella precarietà della società globale, vive per progettare, per rischiare. Per riaffermare la propria autodeterminazione contro l’idea di un “individuo per difetto” come lo definisce Robert Castel.

Sta a noi raccogliere la sfida e riscattare l’idea di un Mezzogiorno proiettato al futuro. Sta a noi rispondere all’offensiva culturale che vede protagonista la Lega Nord nell’affermazione di un principio di monumentale inferiorità del Sud assistito e sprecone.

Crediamo in un Partito Democratico al servizio di una regione e di un’Italia migliori; nell’importanza di questo Congresso affinché si affrontino tutte e per intero le questioni più urgenti.

Il Pd dovrà basarsi su una lettura profonda della Basilicata, della crisi che attraversa.

Pensiamo che la Basilicata degli ultimi quindici anni sia cresciuta tanto, profondamente cambiata e migliorata, più moderna ed europea. Ma sono evidenti i ritardi di sviluppo in una crisi del comparto produttivo che arriva prima che nel resto d’Italia, con un PIL ancora tutto basato sulla FIAT di Melfi e sul distretto “murgiano”.

Pensiamo che il Centrosinistra degli anni ’90 sia stato (qui da noi) una straordinaria operazione politica, che ha saputo unire la classe dirigente delle più importanti tradizioni politico-culturali. Ha incarnato un’idea ed un progetto.

Ma quel progetto sottendeva per i lucani un’ansia di cambiamento che alla lunga ha mostrato le sue crepe: ha prevalso il continuismo all’innovazione, ha prevalso la pesantezza della mediazione di apparati pubblici e del consenso fine a sé stesso.

In un consenso forte della lentezza economica e di un diffuso disagio sociale l’uguaglianza (come ci ricorda Zagrebelsky) diventa il primo principio da riaffermare. Lo riaffermi il Pd! Lo riaffermi la politica!

Il Centrodestra continua a non avere un progetto credibile, ma, per non consegnare i lucani al suo messaggio populista, il Pd deve prima degli altri farsi carico di una profonda autocritica ed autoriforma, ascoltare i segnali che la società ci manda.

Oltre che ingiusto stimiamo dannoso pensare che tutto si componga con qualche ritocco organigrammatico. Non possiamo calcificare convenzioni culturali che vogliono il “lucano” mite e paziente. Non vogliamo accomodarci su comportamenti ed abitudini funzionali alla conservazione dello “status quo”. La politica sappia creare nuove identità collettive ed individuali per costruire il comune sentire di una Basilicata nuova!

Per tali ragioni questa non è (come qualcuno scioccamente afferma!) una questione generazionale ma bensì una grande questione generale!

Per queste ragioni NOI giovani e democratici chiediamo a voi (e noi) giovani lucani di partecipare e di entrare nel dibattito di questo partito perché da qui è possibile un cambiamento.

Chiediamo più politica (ma meno invasiva) affinché ci siano più libertà, più mercato ed un settore pubblico più dinamico. Vi chiediamo di discutere con noi e di firmare quest’appello a sostegno della candidatura di Roberto Speranza a segretario regionale mobilitandoci sin d’ora per vincere questa battaglia.

Vogliamo, noi con voi, essere protagonisti nel tempo dell’attivazione e nel tempo del riscatto di una generazione di lucani.


Partecipiamo…c’è Speranza.

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