lunedì 28 dicembre 2009

Martedì 29 Dicembre, riunione Gd Policoro


Martedì, 29 dicembre, alle ore 18:30 presso la sede dei Giovani Democratici di Policoro, in via Berlingieri n°84 (vicino farmacia De Santis),si terrà una riunione organizzativa

O.d.g.:

-Discussione sull'assemblea regionale gd tenutasi il 27 Dicembre.

-regolamento del circolo;

-preadesione (tesseramento);

-Iniziativa "Immigrati, brava gente!"

-Future iniziative politiche;

-Varie ed eventuali.

Vi aspettiamo numerosi!

venerdì 4 dicembre 2009

IO RESTO QUI. pre-adesione e tesseramento ai Giovani Democratici Basilicata



NOTA DI GIOVANNI CASALETTO PER CAMPAGNA DI PRE-ADESIONE AI GIOVANI DEMOCRATICI

Ogni dichiarazione che comincia con “la crisi economica ed i problemi strutturali” pensiamo abbia fatto il suo tempo. Noi riteniamo di dover partire dalla Basilicata e dall’ansia di cambiamento ed attaccamento a questa terra di una intera generazione di lucani.
Abbiamo ancora intatto il gusto per la politica e per le cose concrete. Pensiamo che ci sia una Basilicata degli affini ed una Basilicata degli esclusi e che il circuito delle informazioni privilegi i primi ed isoli completamente i secondi.
Le stime, i dati e le ricerche (quelle autentiche e non sotto dettatura) ci dicono che sono tanti i giovani che emigrano e che cercano fortuna fuori di qui, che ai problemi “strutturali” non è corrisposto il buon senso dell’approfondimento e della ricerca appassionata di soluzioni, solo tamponi ed interventi estemporanei (come emerge anche dall’ottima analisi di D’Agostino).
E questo chiama in causa chi governa in prima battuta ma anche chi finge di opporsi.
Da qui parte la nostra riflessione e la nostra campagna di pre-adesione ai giovani democratici di Basilicata; esattamente dalla “gioventù incazzata” dell’atto di nascita con le primarie dello scorso anno.
Proviamo amarezza nell’ammettere che c’è una generazione che non vuol essere neanche più rappresentata perché distante dalla politica nell’esatta maniera in cui la politica per prima si allontana da essa. Ma pensiamo ci si debba provare.
Nell’ultima riunione di segreteria è emersa la necessità di provare a riportare al centro del dibattito la trasparenza e la lealtà di stili e di comportamento della pubblica amministrazione e la volontà di rappresentare esattamente quella Basilicata distante, periferica, quella dei fuori sede e dei pendolari strutturali. Quella che aspetta bandi, Gazzette Ufficiali e procedure per le PMI. Quella generazione di meridionali che vuol essere seguita ma non assistita, che ha titoli, qualità e competenze. Ed è emersa la voglia di ribaltare il paradigma oppressivo ma sofferto di chi crede (a maggior ragione dopo la significativa lettera di Pier Luigi Celli) che tanto qui è tutto inutile.
Noi comprendiamo la rabbia e l’amarezza ma diciamo che da qui si parte e preannunciamo la campagna di pre-adesione ai GD Basilicata 2009-2010 dal titolo “Io resto qui!”

Potenza, 02/12/09
Giovanni Casaletto
Segretario regionale dei Giovani Democratici

giovedì 26 novembre 2009

POLICORO - "Il sindaco pensa solo a Marinagri"

Il capogruppo del Pd, Marrese, invita Lopatriello a lavorare di più per la città. "Tutti abbiamo sostenuto l'investimento, ma ci sono altri problemi urgenti"


POLICORO - “Invito il sindaco nell'interesse della comunità policorese a non personalizzare la vicenda ed a non totalizzare il suo impegno solo nei confronti di Marinagri”. Lo ha detto al Quotidiano il capogruppo consiliare del Partito democratico, Gianluca Marrese. “La vicenda “Marinagri” - ha spiegato l'esponente della minoranza - dopo l'ulteriore rinvio all'11 dicembre per le motivazioni già note a tutti, sembra ormai in dirittura di arrivo. Il Pd, pur nel rispetto delle diverse posizioni assunte, ha sempre avuto una posizione chiara sulla vicenda: in particolare ha sempre rimarcato l'importanza e l'imprescindibilità dell'investimento per il nostro territorio, senza strumentalizzazioni di sorta. A tal proposito ritengo inopportuno alimentare oggi uno scontro politico, che per gli inevitabili riverberi sociali può solo complicare e danneggiare chi aspetta da circa due anni la chiusura positiva di questa vicenda giudiziaria. Per queste ragioni invito le parti in contesa a misurare i toni ed a guardare esclusivamente l'interesse della nostra comunità, che attende fiduciosa la chiusura in termini positivi del procedimento da parte della magistratura”. Poi la difesa ad Antonio Di Sanza: “In qualità di capogruppo - ha continuato Marrese - ritengo doveroso intervenire a censurare la strumentalizzazione assolutamente fuori luogo del circolo locale del Pdl, che ha alimentato una sterile polemica nei confronti del consigliere Antonio Di Sanza, il quale ha sempre sostenuto, come tutto il Pd, con atti concreti il progetto Marinagri”. Poi attacchi e stilettate al sindaco Nicola Lopatriello. “Di altre questioni aperte nella nostra città che aspettano ormai da troppo tempo risposte e soluzioni che non possono più rinviarsi - ha ammonito - ce ne sono in quantità e che attengono alle questioni che abbiamo come gruppo sempre sollevato ed in questi giorni in parte richiamate dal consigliere Di Sanza. Inoltre, consiglierei al sindaco di non spacciare come proprie, iniziative imprenditoriali e prospettive di investimento sul nostro territorio (Pfanner), ma soprattutto di non alimentare con dichiarazioni populiste e demagogiche aspettative di lavoro, che per concretizzarsi richiedono tempo e soprattutto un atteggiamento serio e responsabile di tutti i livelli di governo. È generale lo scontento tra cittadini e operatori - ha tenuto ad evidenziare Marrese - per la situazione di stallo in cui versa il Comune di Policoro, e con ciò non mi riferisco soltanto alle questioni edilizie pure importanti, ma alle aspettative complessive della nostra comunità che riguardano i temi che interessano direttamente i cittadini, avendo questa Amministrazione provocato uno scollamento tra la vita amministrativa e i problemi della città (appalto asilo nido, nettezza urbana, contributi ad associazioni, questioni sociali, cantieri aperti, strade rotte, urbanizzazioni incomplete, marciapiedi impraticabili, ecc.). Manca allo stato delle cose, infatti, un progetto di sviluppo e una visione completa del futuro della città in tutte le sue articolazioni. A distanza di poco più di un anno e mezzo è prevalente tra i cittadini il giudizio critico sull'operato di questa amministrazione, che riflette al suo interno, oltre ad una conflittualità latente tra le diverse parti, una sostanziale incapacità amministrativa, che ha prodotto molti slogan e manifesti e pochi fatti. A fronte di ciò - ha concluso il capogruppo del Pd - si rafforza il nostro impegno per garantire un'azione politica finalizzata non soltanto ad un'opposizione, ma a creare una seria alternativa di governo per la nostra città”.

Dal Quotidiano di Basilicata

martedì 24 novembre 2009

Pd, presentata la squadra della segreteria di Bersani

Durante la Direzione Nazionale in corso presso la sede del PD il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, ha comunicato i nomi della nuova segreteria, e di alcuni dei presidenti dei forum.
Coordinatore della Segreteria: Maurizio Migliavacca
Componenti: Roberta Agostini, Stella Bianchi, Cecilia Carmassi, Stefano Fassina, Catiuscia Marini, Matteo Mauri, Marco Meloni, Matteo Orfini, Anna Maria Parente, Francesca Puglisi, Nico Stumpo, Davide Zoggia.
Le biografie
Catiuscia Marini, 42 anni, eletta sindaco di Todi nel 1998, riconfermata nel 2002, europarlamentare dal maggio 2008 al giugno 2009; Stella Bianchi, 40 anni, economista e giornalista, nel 1995 ha dato vita ai Giovani per l’Ulivo facendo parte del coordinamento nazionale, ha fatto parte dell’Assemblea costituente del PD;Cecilia Carmassi, 41 anni, già presidente della Fuci, è stata assessore alla provincia di Lucca e oggi è vicepresidente del consiglio comunale della città; è presidente di “La città delle donne”, associazione di volontariato;Francesca Puglisi, 39 anni, consigliere comunale di Bologna, ha iniziato il suo impegno politico nel 1995 con l’Ulivo, di cui è stata responsabile nazionale Giovani fino al 1997. Ha contribuito alla nascita della Consulta infanzia e Adolescenza “Gianni Rodari”;Annamaria Parente, 49 anni, sindacalista della Cisl, è stata responsabile nazionale della Formazione del PD; Roberta Agostini, 43 anni, consigliere provinciale a Roma, è responsabile delle politiche culturali e della comunicazione per il PD romano; Matteo Orfini, 35 anni, è responsabile delle relazioni internazionali della Fondazione ItalianiEuropei;Nico Stumpo, 40 anni, nella segreteria nazionale della Sinistra giovanile fino al 2001, responsabile del tesseramento dei Ds fino al 2003, quindi membro della direzione e responsabile della segreteria dei Ds, è stato componente della direzione del PD e vice-responsabile dell’organizzazione; Matteo Mauri, 39 anni, attualmente capogruppo PD in Consiglio provinciale a Milano, è stato assessore della Giunta di centrosinistra; Marco Meloni, 38 anni, consigliere regionale in Sardegna, ricercatore Arel e segretario generale di “TrecentoSessanta”; Davide Zoggia, 45 anni, è stato Presidente della Provincia di Venezia; Stefano Fassina, 43 anni, direttore scientifico di Nens, è stato responsabile Finanza pubblica ed Economia del PD.
Presidenti Forum
Economia Paolo Guerrieri Lavoro Emilio Gabaglio Università Saperi e Ricerca Maria Chiara Carrozza Giustizia Andrea Orlando Esteri Piero Fassino Politiche agricole Enzo Lavarra Progetto Mezzogiorno Umberto Ranieri Politiche Locali Claudio Martini Welfare Giuseppe Fioroni Politiche sociali e immigrazione Livia Turco Politiche dell’Istruzione Giovanni Bachelet Politiche ambientali Laura Puppato ICT Paolo Gentiloni Riforma sistema radiotelevisivo Carlo Rognoni Riforma dello Stato Luciano Violante CENTRO STUDI Gianni Cuperlo
All'elenco già reso noto si aggiungono Enrico Morando, presidente del forum che si occuperà della Finanza pubblica, e Matteo Colaninno, responsabile per la Finanza d'Impresa. Con Morando sono quattro i forum presieduti da esponenti di 'Area democraticà: Fassino, Fioroni, Gentiloni e Morando. Del gruppo dei forum dovrebbero, poi, anche fare parte alcuni esponenti della mozione Marino, che ha sostanzialmente rinunciato ad essere rappresentata in segreteria, e che saranno Sandro Gozi (con Competenza sull'Europa), Paola Concia (Diritti) e Pippo Civati (Sostenibilità ambientale). 24/11/2009

sabato 21 novembre 2009

venerdì 20 novembre 2009

Gd, Zago: "Si guardi più al territorio e meno alla demagogia nella carta delle autonomie"


“In Consiglio dei Ministri è stato approvato il ddl Calderoli, adesso confidiamo che sia il Parlamento a intervenire a favore della semplificazione e dell’efficienza, però nell’ottica del territorio”. Così Romina Zago, nella foto, della Direzione Nazionale dei Giovani Democratici commenta la Carta delle Autonomie approvata dal governo. “Questa è una manovra prettamente centralista che di fatto nega i principi costituzionali di sussidiarietà, rappresentatività e adeguatezza, inficiando per molti aspetti anche lo stesso federalismo tanto sbandierato dalla Lega. Il fine della semplificazione è assolutamente condivisibile ma non può prescindere dalla concertazione col territorio e con gli enti locali: va bene razionalizzare, ma l’obiettivo deve essere quello della funzionalità nell’erogazione dei servizi ai cittadini e dello sviluppo del territorio, così come era stato sottolineato nella pdl formulata dal PD, ad oggi ferma al Senato. Non si può continuare con la demagogia dei tagli che va sempre a colpire piccoli e medi enti mentre non si toccano mai altre forme di spesa pubblica: ciò non risolve il problema dei costi della politica ma strozza soltanto l’attività dei Comuni che sono l’interfaccia per il cittadino. In particolar modo le maggiori vittime di questo riordino istituzionale sarebbero inevitabilmente i Piccoli Comuni, spesso ubicati nelle zone montane, che sono un patrimonio per il nostro Paese, da tutelare non in termini assistenzialisti ma propositivi: è opportuno procedere con l’associazionismo delle funzioni, ma questo deve rispondere a criteri di ottimizzazione territoriale e non finire con l’espropriare i Comuni di funzioni fondamentali. Curioso è poi notare che mentre Calderoli parla di soppressione delle Comunità Montane, la cui razionalizzazione è già stata concretata con la finanziaria 2008 mediante leggi regionali, il suo stesso partito avanza proposte legislative che tutelano la montagna ribadendo l’importanza funzionale dello stesso ente locale montano per queste zone.”20/11/2009

Gd, Chaouki: "White Christams è una trovata razzista, vergognosa e incivile. Maroni intervenga subito."


“L’ennesima trovata leghista di stampo chiaramente razzista quale il famigerato “White Christmas” nel Comune bresciano di Coccaglio è un pericoloso esempio di caccia all’immigrato e che rievoca ahimè nelle modalità della ricerca casa per casa dei cosiddetti irregolari pratiche che pensavamo fossero già archiviate nella storia europea e americana”. Con queste parole, Khalid Chaouki, responsabile nazionale immigrazione e seconde generazioni dei Giovani Democratici definisce senza mezzi termini la cosiddetta campagna “White Christmas” nel comune di Coccaglio.
“Ci stiamo già mobilitando per manifestare tutto il nostro dissenso a quello che sta avvenendo a Coccaglio tramite una manifestazione pubblica aperta a tutti i cittadini, immigrati inclusi” dichiara Caterina Santachiara, responsabile diritti civili a livello lombardo dei Giovani Democratici. “Non bisogna dimenticare –continua Santachiara- che a causa della crisi economica attuale, moltissimi lavoratori immigrati sono attualmente disoccupati e rischiano di entrare in clandestinità a causa di una legge ingiusta che non riconosce loro la possibilità di mantenere il permesso di soggiorno per un periodo oltre i sei mesi. Questi lavoratori semmai andrebbero aiutati e non trattati alla stregua di pericolosi criminali” conclude Santachiara.
“Come Giovani Democratici non staremo zitti di fronte a questa campagna vergognosa e incivile e invitiamo in primis il ministro dell’Interno Roberto Maroni a fermare d’urgenza l’iniziativa leghista -continua Chaouki-, che oltretutto strumentalizza platealmente una festività cristiana sinonimo semmai di pace e accoglienza”.20/11/2009

Gd, Raciti: “Aderiamo alla manifestazione di protesta del 28 Novembre contro la riforma dell’accesso alla professione forense”


“L'atteggiamento del Governo e di parte dell'opposizione sulla Riforma dell'Avvocatura è inaccettabile. Non si può spingere per la rapida approvazione di un testo che non è stato in alcun modo né presentato né discusso con chi subirà le conseguenze più pesanti della Riforma, ovvero gli studenti universitari e i giovani praticanti ed avvocati. Come organizzazione giovanile ci sentiamo in dovere di reagire per tutelare i loro interessi, per questo aderiamo con convinzione alla manifestazione del 28 Novembre a Piazza Navona. Vogliamo dare un forte segnale sia al governo che al nostro Partito, le nuove generazioni non devono essere abbandonate.” Così Fausto Raciti, Segretario Nazionale dei GD che rilancia “ Saremo in tanti, da tutta Italia. Contestualmente presenteremo un ddl di iniziativa popolare che raccolga le proposte che abbiamo elaborato in questi mesi, dalla disciplina contrattuale del praticantato alla necessità di integrare la formazione professionale con quella universitaria. La priorità è accorciare i tempi di accesso e garantire a tutti le pari opportunità, in linea con i modelli adottati in tutto il resto di Europa. Su questi punti – assicura - non resteremo in silenzio.”19/11/2009

mercoledì 18 novembre 2009

Bersani:"Pd, occupiamoci dei problemi del Paese"

Si è svolta oggi la prima riunione della Direzione del PD, eletta durante l’Assemblea nazionale del 7 novembre scorso.

Una riunione che Pier Luigi Bersani da segretario ha voluto impostare all'insegna della condivisione e dell'unità del partito, confermando come l'idea dell'uomo solo al comando è ben lontana dai programmi di Bersani e che la pluralità della gestione debba essere un punto saldo per il Partito democratico. Nella relazione che ha dato il via alla riunione il segretario ha voluto ribadire i dati “straordinari dei nostri congressi di circolo, nessun partito ha mai fatto più di 7.000 congressi per scegliere il segretario. Da noi ora i cittadini si aspettano una cosa vera, una cosa vincente. Sono convinto che la struttura del partito ha bisogno di una sua dignità politica. Nessuno pensi che con la nuova segreteria ci siano stati dei passi indietro o rallentamenti nel progetto di costruzione del Partito democratico, dal Congresso abbiamo avuto molta energia che non dobbiamo sprecare”.

Prima i fatti concreti.

Un partito che dovrà avere l’ambizione di rappresentare per gli italiani il punto di riferimento nell’affrontare i fatti concreti. “Concentriamoci sui problemi del Paese e parliamo di quelli” ha spiegato Bersani. Anche nel suo ruolo di opposizione, il Pd dovrà avere come punto di riferimento le difficoltà delle persone davanti alla crisi economica che non è ancora alle spalle. E questo obiettivo dovrà venire prima dei vari “no” alle riforme, annunciate e mai realizzate, che il governo sbandiera ogni giorno solo per venire in soccorso delle esigenze personali del Presidente del Consiglio. Il Pd può anche partecipare a manifestazioni indette da altri ma “sulle manifestazioni che non sono nostre vediamo le parole d'ordine e se le parole ci convincono allora potranno partecipare dirigenti, personalità, associazioni che fanno riferimento al partito. A dicembre faremo una nostra iniziativa in tutti i circoli per sottolineare che "stiamo sempre sui problemi suoi, e mai sui nostri, cioè sui problemi degli italiani. Invece coinvolgeremo il popolo delle primarie, quei tre milioni e mezzo che ci hanno votato e che ora non ci scapperanno. La gente si è stufata di parlare solo dei problemi del premier. Noi dobbiamo connettere i temi della democrazia e quelli dell'emergenza sociale”.

Iscritti ed elettori, la nostra forza.

Buono il bilancio delle primarie, che ci lascia di fronte a impegni da mantenete: “Si riparte da quei 3 milioni di persone che hanno dimostrato passione ed entusiasmo nei confronti del Pd andando a votare, sono stati più del 30% dei nostri elettori alle europee. Noi non dobbiamo perdere quella forza che ci sostiene e che ci chiede di andare avanti. Occorre continuare a lavorare con loro e dare risposte alla loro fiducia, facendo in modo che il partito possa radicarsi nel territorio sapendolo ascoltare e valorizzare. Gli iscritti dovranno essere coinvolti nelle decisioni, chiamati a dire come la pensano sul alcuni temi fondamentali come ad esempio il lavoro e l'ambiente. Andranno coinvolti, consultati, attraverso nuovi canali di comunicazione diretta.

Il PD tra la gente.

Il territorio e i circoli hanno bisogno di maggiore sostegno e autonomia ha spiegato il segretario: “Non è pensabile che tutto parta dal centro e caschi a pioggia sul territorio. È necessaria maggiore autonomia soprattutto nel caso delle amministrazioni che, conoscendo meglio le vicissitudini locali, hanno il polso sul territorio”. Il Pd dovrà parlare con chiarezza con gli amministratori: “Non lasciamoli soli, né facciamo troppe pressioni. E valorizziamo le nuove leadership locali, che nascono confrontandosi con le persone, sono il nostro tesoro, soprattutto i più giovani”. I livelli locali del partito e i circoli dovranno irrobustirsi: “Hanno bisogno di risorse economiche e non di essere legati alla generosità di qualche consigliere provinciale o regionale. Diamogli autonomia, impegniamoci affinché ogni circolo abbia una sede e sia possibile la comunicazione con la struttura centrale. Le feste di partito sono importanti, e avranno proprio il compito di finanziarie il lavoro sul territorio.


Il Pd che verrà.

Sarà un partito caratterizzato dall’ascolto, dalla centralità delle donne e dei giovani. Bersani ha spiegato che la Direzione costituirà un organismo fondamentale di governo del partito, un luogo dove discutere e prendere decisioni, coadiuvato da una segreteria composta da giovani, non parlamentari. Per questo propone: “Organizziamo il PD in forum che potranno essere guidati da personalità del partito o da personalità competenti, che saranno di ausilio all'elaborazione delle nostre proposte e spazi dove confrontarsi”. Inoltre Bersani ha annunciato una conferenza permanente dei segretari regionali.

Anche le feste dovranno tornare a una centralità politica con una forte componente formativa. “Immagino la festa nazionale come un appuntamento in cui il dibattito sia dedicato soprattutto alla formazione politica e ai temi democratici, oltre che all'attualità politica. Bersani ha poi annunciato che la prossima festa nazionale si terrà a Milano, dato che nel 2010 si terranno le elezioni amministrative.

Le donne dovranno avere un ruolo centrale per il Pd che considera la parità di opportunità come elemento basilare della sua politica: saranno loro a decidere la loro rappresentante e propongo l'organizzazione di una festa delle donne democratiche da tenersi a Napoli.

Stesso ruolo prioritario anche per la componente giovanile che attraverso la formazione dovrà, gradualmente, ricoprire maggiore centralità per il Pd e che dovrà rappresentare lo strumento a servizio dei giovani per avvicinarsi alla politica. Proprio alla giovanile sarà dedicata una delle prossime riunioni della Direzione.

AEROSPAZIO: ACCORDO ASI-BASILICATA, MATERA DIVENTA CITTADELLA SPAZIO

(Adnkronos) - "Si materializza un importante investimento pubblico-privato su un polo che coniuga innovazione, ricerca, impresa e competenze" commenta Vincenzo Santochirico, vice presidente della Regione Basilicata. "Con il programma di interventi e attivita' sottoscritto oggi, -aggiunge- Matera punta decisamente a sviluppare e rafforzare il suo ruolo di citta' della cultura e dell'innovazione, luogo di eccellenza e di riferimento per l'orientamento e la cultura scientifica, offrendo opportunita' di formazione permanente ai giovani ricercatori e di impiego di competenze qualificate".

Con questo accordo fra Asi e Regione Basilicata a trovare nuovi e importanti sbocchi di sviluppo e' il Centro di Calcolo del Cidot, il Centro di interpretazione dei dati di osservazione della Terra, che cooperera' con la Difesa, l'universita' e l'industria, per l'interpretazione dei dati di Osservazione della Terra ad alta e altissima risoluzione, sia in ambito civile che militare, in particolare sfruttando i dati della missione Cosmo-SkyMed, un sistema di satelliti interamente italiano e duale. Ma non solo.

L'accordo ingloba anche il Parco scientifico e spaziale di Matera che ha l'obiettivo di diventare il centro di riferimento del Mediterraneo per la divulgazione scientifica e gli studi astronomici e astrofisici, tanto per il mondo scolastico e universitario quanto per il mondo produttivo e delle istituzioni. Sviluppo, infine, anche per la Rete fiduciale di "Remote Sensing" in Basilicata che servira' al monitoraggio del territorio, in particolare per quanto riguarda le frane ed i fenomeni di subsidenza, come l'abbassamento della superficie terrestre, nonche' per il monitoraggio dei bacini idrici.

martedì 17 novembre 2009

Pd, Roberto Speranza è il nuovo segretario regionale

Il trentenne assessore nel capoluogo raccoglie 90 voti su 100. Vice segretari Salvatore Adduce (mozione Bersani) e Arduino Lospinoso (mozione Franceschini)
Pd, Roberto Speranza è il nuovo segretario regionale 17/11/2009 POTENZA - Roberto Speranza (mozione Bersani) è il nuovo segretario regionale della Basilicata del Partito democratico: è stato eletto in serata, a Potenza, dall’assemblea del partito, con 90 «sì» (otto sono state le schede bianche e due le nulle). Speranza ha 30 anni ed è attualmente assessore all’Urbanistica del Comune di Potenza. In precedenza, con 88 sì (undici bianche e cinque nulle), Pasquina Bona era stata eletta presidente dell’assemblea regionale. All’unanimità, per alzata di mano, sono stati eletti due vicesegretari: l’ex parlamentare Salvatore Adduce (mozione Bersani) e Arduino Lospinoso (mozione Franceschini). Durante il dibattito che ha preceduto il voto, il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Basilicata, Erminio Restaino (mozione Franceschini), ha ritirato la sua candidatura alla segreteria.

sabato 14 novembre 2009

Firma l'appello contro i "processi brevi" - la lettera di Saviano

PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO

SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.

Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è¨ mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare cosè anche la speranza di chi da anni attende giustizia.

Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.

ROBERTO SAVIANO


Firmate l'appello qui:

http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117

lunedì 9 novembre 2009

Parisi (Gd): "Ricordiamo la caduta del muro di Berlino"


"Oggi ricordiamo una giornata storica che ha concesso alla nostra generazione di vivere in un mondo diverso, libero, in cui l'Europa unita rappresenta una grande risorsa ed una straordinaria opportunità per le nostre vite. - dichiara Francesco Parisi, responsabile esteri dei Giovani democratici appena rientrato da Beirut per un incontro sul dialogo euro-arabo -
La caduta del Muro di Berlino non significa solo la libertà per milioni di persone che erano state divise per anni ma soprattutto la speranza di futuro per l'Europa e il mondo intero di costruire un nuovo ordine mondiale di pace e solidarietà fra i popoli e gli Stati. In questo sentito ricordo ci sentiamo di non dimenticare i nuovi muri che dividono ancora oggi migliaia di persone nel mondo ostacolando la pace e la serenità, primo fra tutti quello che fisicamente separa barbaramente la popolazione palestinese e che ne impedisce di fatto una vita normale e prospettive certe."

sabato 7 novembre 2009

Il partito ci chiede di essere giovani nel cuore, Il disorso all'assembla Nazionale del PD del segretario Bersani

Care democratiche e cari democratici, cari amici e cari compagni,

prima di ogni altra cosa voglio che da questa nostra Assemblea venga un saluto affettuoso al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e un ringraziamento per la personalità, la forza e l’equilibrio con cui sta esercitando il Suo altissimo ruolo di garanzia.

Un saluto voglio rivolgere anche a nome vostro a Romano Prodi.

Lo sentiamo qui con noi nelle radici profonde della nostra grande avventura e conosciamo l’affetto e l’attenzione con cui segue le vicende del nostro e del suo Partito.

Un ringraziamento anche a tutti quelli che ci hanno portato fin qui in una vicenda complessa, difficile, ma esaltante.
..prosegue al link:

http://www.bersanisegretario.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=111743

giovedì 5 novembre 2009

Dichiarazioni del capogruppo Marrese


Il Capogruppo del Partito Democratico di Policoro, Gianluca Marrese, interviene sulla vicenda relativa alla stabilizzazione di tutti i precari dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni della Regione Basilicata, compreso quindi il Personale Precario in forza attualmente presso il Comune di Policoro.Il tema della precarietà del lavoro, fondamentale nell'Agenda politica del centro-sinistra,è stato sin dal momento in cui abbiamo amministrato il Comune di Policoro, nella passata legislatura, sempre oggetto di attenzione particolare essendo rivolto alla parte più debole della società.In quell'occasione, la nostra amministrazione ritenne necessario, in rispetto alle normative vigenti ed alla disponibilità di risorse, di procedere alla stabilizzazione di numero 12 unità di precari che, ad oggi, hanno consolidato il loro rapporto di lavoro con l'Ente a tempo indeterminato dopo oltre 10 anni di ingiusta precarietà, acquisendo così una stabilità economica e sociale.In linea con quanto già avvenuto e sopramenzionato, oggi, grazie ad un puntuale ed utile intervento della Regione Basilicata si presenta una nuova ed interessantissima opportunità per il nostro Comune per procedere alla stabilizzazione di altrettanti precari di categoria A e B (operai ed esecutori) a tempo indeterminato, e nelle categorie C e D a tempo determinato, al fine di assicurare anche a loro la giusta stabilizzazione.Infatti la Giunta Regionale con delibera n. 1758 del 13.10.2009 ha stanziato, all'uopo, le somme necessarie per poter procedere alla stabilizzazione per tutti quei lavoratori impegnati da almeno tre anni in attività socialmente utili (ASU) presso i comuni e gli enti pubblici utilizzatori prevedendo un contributo economico di 9.200,00 per lanno 2009, per ogni lavoratore stabilizzato.E'chiaro che l'occasione è quella giusta per regolarizzare i rapporti di lavoro precario, anche attraverso contratti part-time.Il tutto, ai sensi della citata delibera, deve avvenire entro la fine del corrente anno, per cui si invita l'amministrazione a far si che l'Ufficio competente metta in atto tutti gli adempimenti utili e necessari per permettere a numerose famiglie di Policoro di raggiungere il traguardo della serenità e della stabilizzazione lavorativa, ponendo altresì fine a forme di precariato presso la Casa Comunale.L'auspicio è che alla vicenda venga data la giusta rilevanza al fine di evitare ciò che già negli ultimi tempi è accaduto a seguito della perdita sul nostro territorio comunale di servizi essenziali, quali quelli dello sportello della Camera di Commercio, del Catasto e della Biblioteca Comunale, servizi di cui un Comune così vasto qual è quello di Policoro non può sicuramente farne a meno e le cui responsabilità prettamente politiche sono da attribuire a chi oggi ci amministra che, con superficialità e poca lungimiranza, ha sottovalutato gli aspetti e le conseguenze negative per tutta la popolazione di Policoro di perdere, speriamo non definitivamente, servizi così importanti ed essenziali anche per gli operatori commerciali di tutto il Comprensorio

IL CAPOGRUPPO DEL PARTITO DEMOCRATICO
Gianluca Marrese

mercoledì 4 novembre 2009

SPERANZA: PER UNA VERA UNITÀ DEL PD LUCANO

Pubblichiamo qui di seguito una dichiarazione del candidato alla segreteria regionale del Partito democratico, Roberto Speranza.

“Il Pd lucano deve saper chiudere positivamente la fase congressuale che da luglio ad oggi ci ha visto impegnati in una lunga e vera discussione culminata col voto alle primarie di oltre 66.000 cittadini che da noi si aspettano ora un partito più capace di svolgere la propria funzione di progresso dentro la nostra società. In questo senso occorre in tempi brevi rilanciare la nostra azione in vista delle importanti sfide che sono alle porte. Per fare ciò, credo non si possa prescindere da una proposta unitaria e credibile di governo del partito che valorizzi e tenga assieme le indicazioni che gli elettori del 25 ottobre hanno inteso dare attraverso il loro voto.
Tale necessità è evidente prima di tutto a me. Al di là della pur significativa percentuale di consenso che i lucani hanno voluto affidarmi, sento la responsabilità di dover costruire, prima della prossima assemblea regionale, una nuova dimensione unitaria in grado di dare vita ad una reale stabilità del Pd che tenga conto delle tante esperienze e specificità emerse dalla stessa consultazione del 25 ottobre.
Il voto del 25 ottobre ci ha fornito numerose indicazioni che oggi dobbiamo saper tenere assieme. È emersa la necessità di una maggiore sintonia con la società lucana, di un rapporto più vero e profondo con i territori, di un confronto più costante e partecipato con i soggetti sociali. È emersa la necessità di un partito più capace di vivere la propria pluralità come risorsa e di valorizzare la collegialità delle proprie scelte. È emersa la necessità di una intelligente mobilità dei gruppi dirigenti che sappia tenere assieme esperienze, storie, percorsi e particolarità superando la logica degli ex. Sono questi alcuni dei presupposti principali attraverso i quali provare a costruire una vera unità del Pd della Basilicata, dentro la quale si superi anche la divisione tutta lucana interna all’area Bersani.
In questo senso, appare necessario ridiscutere secondo un nuovo spirito unitario l’assetto della segreteria regionale, della presidenza dell’assemblea regionale e delle due segreterie provinciali. Le stesse sfide istituzionali, che di qui a poco saremo chiamati ad affrontare, richiedono fortemente una nuova unità del Pd che dovrà saper coinvolgere, in un rinnovato spirito riformista ed attraverso un metodo condiviso, l’intero centrosinistra lucano. Questo dovrà farsi attraverso la capacità di leggere sino in fondo le domande che la società lucana ci pone, senza alcuna pregiudiziale, e provando, al tempo stesso, a mettere a valore le esperienze di questi anni ed a migliorare la nostra capacità di far vivere e condividere la nostra azione di governo, attraverso una nuova sintonia con la società lucana.
Dalla lunga fase congressuale non può non uscire un partito più forte ed unito, capace di affrontare le sfide che abbiamo innanzi a noi a partire da una rinnovata fiducia tra le persone che ai più vari livelli animano la nostra discussione. Di tutto ciò ha bisogno prima di tutto la Basilicata che necessita, oggi più che mai, dentro la crisi economica globale, di una guida politica salda e forte capace di declinare un disegno di futuro positivo per i propri cittadini".

lunedì 26 ottobre 2009

Primarie PD: SPERANZA E' IL PRIMO con 23074 voti. (36.25%)

PARTITO DEMOCRATICO: I RISULTATI DELLE ELEZIONI(AGR) - Pierluigi Bersani, candidato a segretario nazionale, in Basilicata ha ottenuto 35.773 voti (56,39 per cento); Dario Franceschini 22.441 (35,38 %); Ignazio Marino 5.221 (8,23%).I votanti in tutta la regione sono stati 66.978, di cui 44.374 in provincia di Potenza e 22.631 in quella di Matera.Bersani in provincia di Matera ha conseguito 10.810 voti (49,57 %), Franceschini 9.790 (44,90 %), Marino 1.206 (5,53%).In provincia di Potenza Bersani ha ottenuto 24.963 voti (59,97 per cento), Franceschini 12.651 (30,39 %), Marino 4.015 (9,64 %).Per quanto riguarda la segreteria regionale Roberto Speranza ha ottenuto 23.074 voti pari al 36,25 per cento, Erminio Restaino 22.196 (34,87 %9, Salvatore Adduce 18.377 (28,87 %) così distinti per provincia:Provincia di Potenza: Salvatore Adduce 14.847 (35,34 per cento), Roberto Speranza (14.338 (34,13 %), Erminio Restaino 12.828 (30,53 %).Provincia di Matera: Erminio Restaino 9.368 (43,30 per cento), Roberto Speranza 8.736 (40,38 %) Salvatore Adduce 3.530 (16,32 %).Non avendo conseguito alcuno dei tre candidati la maggioranza qualificata, nei prossimi 20 giorni sarà convocata l'assemblea. Vi parteciperanno i 100 delegati eletti con il voto di ieri. In quella sede si procederà al ballottaggio tra i primi due candidati più votati (Speranza e Restaino).

mercoledì 21 ottobre 2009

appello ai giovani del Mezzogiorno per sostenere Bersani. di Gianni Pittella

Il 25 ottobre si terranno in tutta Italia le primarie del Partito Democratico. Come molti sapranno io sostengo la candidatura di Pierluigi Bersani perchè ritengo abbia rappresentato e rappresenta ancora l'attenzione della politica ai problemi veri dei cittadini. Lo ha dimostrato negli anni in cui è stato Ministro dello Sviluppo Economico del Governo Prodi con le prime liberalizzazioni dei mercati protetti che hanno avuto positive ricadute sull'apertura del mondo delle professioni, tema sollecitato più volte anche dall'Ue verso l'Italia, creando occasioni di lavoro e un futuro per migliaia di giovani qualificati. Molti i punti nel programma sul quale Bersani si e' impegnato a fondare la futura politica del Pd che sono rivolti ai giovani. Ne elenco alcuni: la lotta al precariato; una crescita economica che valorizzi il merito e accresca le occasioni di trovare un'occupazione stabile, soddisfacente e remunerativa; servizi sociali universali e di qualita'; abitazioni per studenti e giovani coppie a prezzi calmierati; incentivi all'accesso e alla permanenza nel circuito scolastico che allevi il peso sempre piu' gravoso sulle famiglie e trasformi scuole e universita' in luoghi permanenti di incontro, di socializzazione e di crescita culturale per tutti; una politica che appoggi l'allargamento dei programmi europei Erasmus in modo da facilitare e incentivare la circolazione e l'incontro tra i giovani dell'Unione europea; interventi a livello internazionale, nazionale e locale contro il caro-cultura, il caro-musica e il caro-trasporti. Ed è per questo che chiedo anche a voi di confermare ciò che gli iscritti di questo Partito hanno espresso precedentemente, ossia di votare Bersani Segretario nei seggi delle Primarie, in base al luogo di residenza A questo punto voglio segnalare a STUDENTI E LAVORATORI FUORI SEDE che studiano o lavorano in una provincia diversa da quella di residenza come votare:-gli studenti e lavoratori, muniti di documeno di riconoscimento, debbono presentarsi entro le ore 19 del giorno 23 ottobre 2009 presso la sede provinciale del Partito Democratico dove studiano o lavorano, e comunicare la loro decisione di votare in quella sede provinciale, anzichè nel seggio del luogo di residenza. Oppure, qualora impossibilati a raggiungere la sede provinciale del PD, gli studenti e i lavoratori fuorisede possono inviare alla Commissione Provinciale per l'elezione del 25 ottobre, avvalendosi di fax o di nuove tecnologie, la domanda di esercizio del voto, corredata da un documento di riconoscimento;- la commissione Provinciale, presso la quale l'interessato ha fatto richiesta, deve comunicare al richiedente, entro le ore 12 del 24 ottobre, il seggio a lui assegnato per la votazione. Spero vivamente nella Vostra partecipazione e che anche grazie a voi questo diventi veramente un Partito che rilanci seriamente una Politica di valori, più che di persone.
Gianni Pittella

martedì 20 ottobre 2009

Il futuro che vuole governare il presente. Il documento dei Giovani Democratici

Il futuro che vuole governare il presente. Il documento dei Giovani Democratici

Siamo giovani, democratici, ad abbiamo scelto di partecipare a questa fase di discussione del Partito democratico. Ciascuno di noi lo ha fatto, fino a questo memento, con l'unico strumento che ci era consentito: il voto; per questo o quel candidato, per questa o quella mozione. Da cittadini del nostro partito. Siamo convinti, però, che serva qualcosa in più. Non in nome di una pretesa superiorità rispetto al dibattito in corso, ma con la consapevolezza di potere offrire una visione del Paese, il nostro punto di vista. Viviamo un'Italia opaca che non sa come rispondere ai grandi cambiamenti che scuotono il mondo e casa nostra. Per noi il Pd ha il compito di organizzare e costruire quella risposta, rielaborando il proprio patrimonio di culture politiche. Primo: la qualità della democrazia. -Crediamo che la ragione principale dei fallimenti della politica negli ultimi 20 anni derivi dalla crisi democratica che colpisce il nostro Paese e che, purtroppo, non è riducibile al fenomeno del berlusconismo, che ne è una delle peggiori interpretazioni. Passata la tormenta di tangentopoli l'Italia ha guadagnato l'alternanza ma la politica sembra rinchiusa in un recinto. Ai partiti del '900 si sono sostituiti simulacri di proprietà dei propri leader, alla centralità del Parlamento si è sostituito un presidenzialismo di fatto che ha trasformato le maggioranze in propaggine silenziosa degli esecutivi, alle classi dirigenti si sono sostituite oligarchie a legittimazione popolare, al consociativismo si è sostituito un bipolarismo incapace di scelte condivise . Era naturale che della politica scadessero qualità e capacità di autonomia. Non pensiamo che si debba tornare indietro, siamo convinti però che questo meccanismo vada combattuto con forza da un partito che è l'alternativa democratica al populismo della semplificazione. Per questo ci battiamo per la piena applicazione dell'articolo 49 della Costituzione chiedendo che vengano erogati i contributi elettorali solo ai partiti che si impegnino a garantire un'autentica vita democratica interna, nella selezione delle proprie candidature e delle proprie classi dirigenti. Non crediamo nel rapporto diretto tra leader e popolo, crediamo nei partiti come strumento di mediazione e di partecipazione democratica, quello che oggi, purtroppo, raramente sono: l'antipolitica nasce anche da lì, perché è la mancanza di soggetti capaci di mediare e decidere che matura la spinta dei governi ad occuparsi solo di politiche che abbiano immediato ritorno elettorale, abbandonando il campo delle grandi sfide strategiche. -All'incapacità di recuperare funzione del Parlamento ha fatto seguito una divaricazione drammatica tra governi ed amministrazioni locali. Come due mondi scissi, mentre il primo ha perso forza, l'altro ne ha guadagnata, anche prima della riforma del titolo V della Costituzione. A partire dall'Italia di comuni, dove non mancano esempi di innovazione e di buon governo che però, fuori da un quadro politico nazionale, appaiono esemplari eccezioni anziché "sistema". Oggi il ruolo, le competenze, e il futuro dei livelli amministrativi più vicini ai cittadini è messo in discussione da una paventata riforma delle autonomie locali, portata avanti a colpi di slogan dal Governo e dal Ministro Brunetta. Vogliamo contrastare questa impostazione verticistica: una simile riforma, per molti versi necessaria non può prescindere dal confronto diretto con chi vive quotidianamente questa dimensione. Vogliamo offrire il nostro contributo ad una discussione ampia che miri a ridurre gli sprechi e rendere più efficiente la macchina amministrativa senza snaturare il complesso equilibrio democratico che viene oggi garantito dall’universo delle istituzioni locali. Un esercito di ragazze e ragazzi si confrontano quotidianamente con le problematiche che affliggono la propria comunità mettendo a disposizione del paese intelligenze, esperienze e sensibilità diverse. Noi crediamo che il rinnovamento generazionale abbia senso solo se diventa strumento per una nuova generazione di rinnovare la politica e le politiche. La nostra presenza rappresenta un esempio concreto, quotidiano, di questa filosofia lontana dalla retorica giovanilista e pienamente immersa nelle complesse dinamiche in atto nel nostro Paese. Secondo: le grandi sfide -Non possiamo rimanere indifferenti a quanto avviene oggi nel resto del mondo. La sfida ecologica, intesa come riforma del nostro modello di sviluppo, investe paesi diversi e raccoglie consensi trasversali. Da Obama a Zapatero, da Brown alla Merkel ovunque si stanno sperimentando nuove forme di approvvigionamento e distribuzione energetica, politiche a lungo termine per la riduzione delle emissioni, forme di sviluppo locale sostenibile, ricerca scientifica ed innovazione tecnologica applicata all’ambiente. La questione ambientale riveste invece oggi in Italia un ruolo residuale, stritolata da opposte ideologie, che ne limitano fortemente dimensione e potenzialità. Pertanto crediamo che sia nostro dovere richiamare la politica alle proprie responsabilità e garantire un respiro più ampio al nostro dibattito interno. Per noi futuro e presente non sono universi paralleli ma la comune dimensione del nostro agire politico del nostro orizzonte di vita e di impegno. Pertanto esigiamo un riprogrammazione sostenibile, ecologicamente ed economicamente, del sistema Italia. Grazie ai green Jobs investire sulle energie rinnovabili significa al tempo stesso ridurre le emissioni inquinanti e creare oggi nuova buona occupazione. Grazie all’interesse del mercato internazionale creare centri di ricerca applicata all’ambiente significa rafforzare la posizione internazionale del nostro paese e allo stesso momento offrire in Italia una prospettiva ai nostri migliori cervelli. Grazie alla crescente attenzione dei consumatori favorire le coltivazioni e produzioni biologiche significa puntare sulla qualità e sulla salute e contemporaneamente favorire una ricreata fiducia fra produttori e consumatori capace di stimolare i consumi. Grazie alla bioedilizia costruire case ecologiche, con impianti di microproduzione energetica, limitata dispersione di calore con materiali a basso impatto, significa difendere l’ambiente e garantire oggi bollette meno pesanti ai cittadini e nuovi investimenti per l’edilizia. Grazie agli impegni assunti dall’Italia in sede europea ed internazionale per il contrasto dei cambiamenti economici, che stabiliscono costi economici per la mancata riduzione delle emissioni, la programmazione a lungo termine di incentivi, costi e principi di fiscalità ambientali è l’unica strada percorribile per offrire agli investitori stranieri un orizzonte a lungo termine che non possa riservare sorprese ad ogni legislatura e quindi incentivi il trasferimento in Italia di capitali e strutture. Grazie alla disponibilità di tanti nostri concittadini promuovere una normativa che consenta di creare campi solari condivisi e strutturare reti adeguate a sfruttare questa opportunità significa coinvolgere su larga scala la cittadinanza nel conseguimento delle strategie europee ed internazionali e rendere subito la nostra politica più libera e forte, affrancandoci dalla dipendenza energetica che condiziona inevitabilmente le nostre scelte. Il nostro obiettivo è riuscire a spiegare il senso di questa doppia sfida agli italiani e dimostrare ai nostri coetanei che il Partito Democratico può rappresentare la prospettiva per una rivoluzione senz’armi che possa cambiare la nostra economia, rafforzandola, e determinare il nostro futuro, garantendolo. -Siamo a venti anni dalla caduta del muro di Berlino e l’Europa e il mondo hanno vissuto profondi cambiamenti. Innanzi alla crescente insicurezza l’Unione Europea rappresenta per noi la grande sfida, l’attore principale di un nuovo ordine mondiale. Il rafforzamento della Strategia di Lisbona, il consolidamento della funzione politica dell’Ue possono prospettare un nuovo sviluppo per gli stati europei e il resto del mondo. Assistiamo ad una grande rivoluzione democratica mondiale: dall’India di Sonia Gandhi agli Usa di Obama, dal Brasile di Lula al Sud Africa di Zuma al Giappone di Hatoyama. Nel contempo registriamo un crollo della sinistra europea e dei grandi partiti socialdemocratici tradizionali. La paura in Europa, la speranza nel resto del mondo. Fenomeni come la crisi economica e l’immigrazione trovano maggiore risposte e consenso nei partiti conservatori. Abbiamo bisogno, quindi di riscrivere un profilo e risposte nuove, dobbiamo sostanzialmente riformare le forze progressiste europee e in questo il Partito democratico può raffigurare un modello. In questi anni il terrorismo internazionale ha reso più insicuro ogni angolo del mondo. L’intervento unilaterale angloamericano in Iraq ha contribuito ad alimentare il terrorismo di matrice islamica anche dove non era tradizionalmente radicato. La politica del soft power della nuova amministrazione americana può radicalmente mutare il contesto internazionale e i rapporti con le aree più critiche. Siamo consapevoli dell’importanza strategica della questione israelo-palestinese per l’equlibrio e la stabilità in Medio Oriente. Siamo sempre convinti di essere difronte a due grandi ragioni: la sicurezza e il diritto al pieno riconoscimento dello Stato ebraico d’Israele e la creazione dello Stato palestinese con pieni diritti e sovranità. Per rilanciare il negoziato si deve ripartire dall’immediato stop agli insediamenti israeliani in Cis-Giordania e al contestuale riconoscimento da parte palestinese di Israele. Crediamo utile rafforzare e investire sul significativo rinnovamento che viene dall’ultimo e importante congresso di Al Fatah, unica forza politica capace di rilanciare la pace e ad arginare il fondamentalismo di Hamas. L'Italia è un grande paese ma oggi sembra aver perso il suo prestigio e la sua funzione guida in Europa e nel mondo. Il governo della destra fra scandali etici e una scarsa azione politica nei processi internazionali in questi mesi ha screditato l'Italia. Abbiamo bisogno di una svolta immediata oppure saremmo condannati a svolgere un ruolo marginale e a non esprimere le nostre grandi potenzialità. Nelle recenti crisi internazionali come nella guerra a Gaza, l’Italia è stata incapace di essere protagonista come tradizionalmente era sempre stata. In Europa appaiamo sempre ai margini dei processi decisionali importanti. Crediamo siamo giusto consolidare l’impegno del nostro paese nelle missioni internazionali di pace. Allo stesso tempo va approfondita una riflessione sul nostro impegno in Afghanistan partendo dal mantenimento dei nostri militari, rafforzando loro i mezzi ma aprendo nel contempo una nuova fase con i nostri partner per stabilire una nuova strategia politica che includa in tempi brevi la convocazione di una conferenza di pace coinvolgendo i paesi vicini, e una più stretta relazione con la popolazione afgana. Siamo la generazione che è scesa in piazza di fronte alle guerra, alle ingiustizie nel mondo e ci sentiamo allo stesso tempo il carico della responsabilità di contribuire a scrivere una nuova pagina di pace, diritti, e giustizia in tutto il pianeta. -Ripensare l'Italia per noi significa anche ripensare i nostri assetti sociali. Ingiusti, oltreché antieconomici. La qualità del nostro modello di sviluppa deriva fondamentalmente da quanto il nostro sistema produttivo è in grado di competere con i grandi protagonisti globali. Oggi siamo periferia del mondo e nessuna filippica sul made in Italy ci convincerà del contrario. Si è abbassato il costo del lavoro e con esso la sua qualità, il tessuto di piccole e medie imprese si trova solo davanti ala crisi ed alla stretta creditizia delle banche, la ricerca e la tecnologia sono all'estero, non qui. Crediamo che vada messa al centro la nostra più grande qualità: il capitale umano. Investendo sull'elevamento dei livelli di base di istruzione, sull'autonomia delle scuole e delle università, sul diritto al sapere. Siamo convinti che non sia pensabile, se non in questi termini, una politica di trasformazione del Paese. Il compito di chi governa è, oggi più che mai, non quello di decidere i piani di studio, ma quello di creare quadri di opportunità nei quali scuole e università dell'autonomia possano muoversi ed organizzare la propria offerta didattica adattandole ai territori ed ai contesti sociali ed economici in cui i soggetti si muovono. Non c'è cosa più ingiusta che trattare in maniera eguale soggetti diversi: questo vale anche per il campo del sapere. Mai come oggi, di fronte ai grandi problemi di integrazione sociale ed economica, infine democratica, il grado di diffusione dei saperi è la marcia in più di un paese moderno. Il nostro mercato del lavoro oggi lo ha rimosso dalla propria logica e sta qui parte dei fallimenti delle politiche di centrosinistra: non basterà decidere di aumentare la tassazione del lavoro precario, non basterà irrigidire le norme sulle assunzioni, non basteranno i contratti unici. Il problema per noi sta a monte: nel come il lavoro è organizzato e in quale politica industriale fa un paese. Se incentiva la qualità della produzione, se si relaziona col mondo della ricerca, se è fonte di realizzazione umana o no. Le forze sociali nel passato hanno più volte provato a fare passi in avanti, dal Patto di Natale fino al pacchetto welfare del Governo Prodi. Non ci sono mai riuscite perché non hanno mai chiarito chi ne dovesse pagare i costi. Alla fine è stata la nostra generazione. Per questo crediamo che un sistema moderno di ammortizzatori sociali, a partire dal reddito minimo, sia oggi indispensabile. -le giovani generazioni meridionali sono protagoniste di un fenomeno migratorio socialmente trasversale dalle dimensioni ciclopiche, e caratterizzato non più soltanto dalla necessità di un lavoro, ma altresì dalla speranza di una vita europea, dall’idea che soltanto lontano dal meridione d'Italia è possibile vivere la modernità e costruirsi un futuro migliore. Un forte sentimento antimeridionale, caratterizzato dalla convinzione della impossibilità di soluzioni ai problemi meridionali come dato storico, ha invaso la società italiana, la pubblicistica, il cinema, la televisione, in poche parole lo spirito pubblico del Paese. Occorre un bilancio sul modello di governo messo in campo dalle Regioni meridionali, ed in assenza di politiche nazionali di coordinamento ed indirizzo, sarebbe utile aprire una riflessione sulla qualità della spesa pubblica locale e sull'utilizzo dei finanziamenti europei che, se in alcuni casi sono stati ben spesi, in altri avrebbero meritato una migliore pianificazione. Proprio la vicenda dei fondi europei ha messo in evidenza in modo nitido come il problema nodale del meridione non sia la quantità delle risorse finanziarie, ma la qualità delle classi dirigenti. Chiediamo di legare la spesa pubblica degli enti locali al gettito erariale del territorio cui si riferiscono, creando un meccanismo di responsabilizzazione della classe dirigente per cui, al contrario del presente, meglio si spende e maggiori sono le risorse. -l'Italia del futuro parla diverse lingue, ha molte religioni, ha culture differenti. L'Italia del futuro sarà anche il futuro di Samir, Paula, Idra, Pietru e di tanti altri ragazzi nati in italia da genitori stranieri. L’immigrazione è un fenomeno che appartiene alla storia dell’umanità ed è parte integrante della storia del nostro Paese. Appartiene all'umanità perchè l'uomo è nato in cammino. Appartiene alla storia delle religioni e delle chiese, fondate spesso da uomini in fuga ed in in cerca di un rifugio. Appartiene alla storia d'Italia che ha visto sin dalle sue origini l'arrivo di popoli, lingue e culture differenti che mescolandosi hanno costruito la nostra società. Culture testimoniate anche dalla presenza sparsa nella penisola di minoranze linguistiche storiche tutelate dalla Costituzione. Appartiene alle storia delle donne e degli uomini di questo paese, che sono emigrati sia dal nord che dal sud, alla ricerca di maggiore benessere in tutti gli angoli del pianeta. Appartiene alla storia recente dell'Italia che sta vedendo da almeno vent’anni la presenza stabile di cittadini di origine straniera, molti dei quali sono divenuti nuovi cittadini italiani. Non è più questione di se. Se accogliere o meno queste persone, se contaminarci o meno con altre culture, se cambiare o meno le nostre abitudini. E' ormai questione di quando. Di quando ci accorgeremo che quasi tre milioni di persone residenti nel nostro paese non hanno accesso alla cittadinanza, di quando capiremo che insieme ai nostri bambini a scuola sono presenti centinaia di migliaia di bambini di origine straniera, di quando avremo consapevolezza che la nostra ricchezza e soprattutto le nostre pensioni sono ormai frutto del lavoro di individui che provengono dai più svariati angoli del mondo. Chi parla di riserve, di muri o di confini da fortificare non fa i conti con la realtà. Una società multiculturale non è frutto del progetto di un'organizzazione politica ma è prodotto ineludibile della storia. La storia di oggi ci dice che le società contemporanee maggiormente destinate al successo sono proprio quelle in grado di cogliere le opportunità che nascono dalle migrazioni. A rendere necessario un cambiamento di prospettiva nei confronti del fenomeno migratorio sono le ragioni ineludibili della globalizzazione e della demografia, prima ancora dei posizionamenti politici. Secondo l’ISTAT, da oggi al 2050, la popolazione di cittadinanza italiana diminuirà del 10%. Ancora più forte sarà il calo nelle classi di età più giovane: da 0 a 25 anni sarà del 18%. Al contrario la popolazione di origine straniera aumenterà continuamente fino ad arrivare al 17% nel 2050. In alcune aree del paese il cambiamento sarà ancora più pronunciato: tra 40 anni, nelle regioni settentrionali 1 cittadino su 4 sarà di origine staniera. In questa area del paese l’incremento della componente giovanile sarà ancora più forte: già tra 20 anni 1 giovane su 4 sarà di origine straniera e in alcune aree locali 1 su 2. Oggi in alcune regioni del Nord un neonato su 4 ha una madre straniera. Le ragioni di un cambiamento demografico di così grande portata hanno le radici nel presente ma sono protese verso il futuro. Il cambiamento demografico in atto non è un possibilità. E' realtà. Ci sarà un ricambio significativo di popolazione e saremo tutti diversi, tutti “nuovi italiani”, noi e gli stranieri. Una presenza plurale di persone provenienti da tutto il mondo che rappresenta un elemento di novità e un’opportunità per il futuro della nostra società, in particolare per le giovani generazioni. Questa è la realtà dei fatti, questa è l'Italia del presente, questa sarà l'Italia del futuro. Cambiare la prospettiva vuol dire creare le basi affinché anche nella società, la portata di queste sfide venga capita ed accolta. Ma cambiare la prospettiva vuol dire prima di tutto mettere in atto azioni ed iniziative concrete, delle vere e proprie priorità strategiche. Per questo proponiamo: Una riforma del diritto di cittadinanza, che renda possibile a tutti coloro che nascono o che crescono nel nostro paese di ottenere il passaporto italiano. Questo non assicura automaticamente la piena inclusione, come è possibile vedere anche in altri contesti geografici, ma fissa le condizioni per le quali italiani ed immigrati possano sfuggire meno facilmente alle proprie responsabilità; La cancellazione del reato di clandestinità, perché è impossibile essere accusati per ciò che si è piuttosto che per ciò che si fa; Una legge quadro sul diritto d'asilo che da troppo tempo è assente in Italia, una mancanza colpevolmente usata come alibi; Il diritto di voto per gli immigrati per le elezioni amministrative, come strumento forte di integrazione degli immigrati all'interno dei contesti locali; La creazione di un fondo speciale per le scuole elementari ad alto tasso di presenza di bambini di origine straniera, da finanziare con le entrate della sanatoria corrente, perché è dalla scuola che inizia l'integrazione degli immigrati; Una nuova legge sulla libertà religiosa, perché la presenza di culti e tradizioni differenti rende necessaria una riflessione nuova sul rapporto tra società e sensibilità religiose, che diventano sempre più presenza pubblica nel nostro paese. L'Italia del futuro sarà tale se riusciremo a riconoscere e interpretare il futuro dell'Italia che già abita nel nostro paese. Ma non sono solo le ragioni della storia a chiederci questo. La presenza di milioni di nuovi cittadini italiani non è solo una necessità. E' speranza di riprendere il filo del senso di una comunità in cui tutti siano cittadini. E' anche speranza di cambiamento e novità. E' anche capacità di leggere i fatti del nostro tempo per vivere con fiducia il futuro. Per costruire un paese in cui non lasciamo morire in mezzo al mare chi parte in cerca di una possibilità e in cui la paura non renda prigioniero il nostro futuro. -La stessa incomprensibile paura che è passata sotto la pelle del nostro paese sta portando, oggi, a fenomeni di violenza omofobica che segnano la fine triste si quella stagione dei diritti intravista, anche solo brevemente, nel corso della breve esperienza del Governo Prodi. Abbiamo deciso, per questa ragione, di schierarci a sostegno della proposta di legge del Partito democratico contro l'omofobia. Tale legge consentirebbe di individuare una forma precisa di violenza, verbale o fisica, con alle spalle una motivazione altrettanto leggibile: quella della paura del diverso, quando non del disprezzo e dell'odio. Riportare nelle scuole l'educazione al rispetto degli orientamenti sessuali e punire che di questo rispetto è privo è una delle strade da percorrere per vivere in un'Italia più civile. Terzo: noi oggi Ad un anno dalla nostra nascita è arrivato il momento di definire quale sia il nostro rapporto con il Partito democratico, non semplicemente in termini burocratici. Stiamo aspettando ancora che il Patito democratico approvi la carta di cittadinanza che norma la relazione tra noi ed il Pd, anche perché questo atteggiamento non è coerente con quanto il Pd prevede nel proprio statuto. Pensiamo che il nostro compito sia quello di attrezzare una generazione ad affrontare il proprio presente guardando ad un futuro migliore per il nostro Paese. Abbiamo assistito più volte allo svuotamento di significato di qualsiasi ipotesi di rinnovamento. Ciò avviene quasi inevitabilmente quando ai normali processi di rinnovamento di un partito si sostituisce la mistica dei rinnovatori. Sempre cooptati essi sono la negazione del senso profondo di ogni processo di evoluzione della politica di un partito. Il fatto stesso di essere prescelti da chi sta in alto, in ossequio ad una non meglio definita logica di merito, priva questi processi di qualsivoglia significato, trasformando speranze a ambizioni in simboli vuoti. Abbiamo scelto, chiunque la interpreti, di contestare in radice questa logica. Per questa ragione crediamo che il nostro compito sia quello di rappresentare uno spazio di iniziativa politica autonomo ed aperto, capace di fare opinione e consenso, a disposizione di una generazione che vuole crescere. Ci battiamo perchè il nostro partito metta a disposizione gli strumenti perché ciò sia possibile fuori da logiche di quota, in un rapporto di collaborazione con i Giovani democratici, senza prendere esclusività ma imponendo rispetto per la passione e le energie che ciascuno di noi mette a servizio del Partito democratico.

Domani ore 19 riunione organizzativa

Volevo invitarvi alla riunione organizzativa dei Giovani Democratici di Policoro in vista delle primarie del 25 ottobre, presso la sede in via Berlingieri n°84 (vicino Farmacia De Santis).

Sicuro della vostra partecipazione.

Giovanni D'Alessandro

giovedì 15 ottobre 2009

Direzione Nazionale Giovani Democratici del 13 Ottobre 2009


Cari amici, martedì si è tenuta a Roma la direzione nazionale dei Giovani democratici.

E’ stata molto interessante sia dal punto di vista formale, per quanto riguarda la struttura della nostra organizzazione, sia dal punto di vista politico.

Anzitutto abbiamo approvato lo statuto che potete trovare qui : http://www.gdonline.it/doc/giovani_democratici_statuto.pdf, ed inoltre abbiamo acquisito interessanti o.d.g., su tutti quello della federazione calabrese, che invitava l’organizzazione a partecipare formalmente alla manifestazione del 24 ottobre “Riprendiamoci la vita, vogliamo una Calabria pulita” organizzata in seguito agli ultimi clamorosi scandali ambientali che investono anche la nostra amata terra.

( http://www.gdcalabria.it/index.php?option=com_content&view=article&id=110:direzione-nazionale-gd-approva-il-documento-calabrese&catid=40:gd-cosenza&Itemid=64 )

La direzione è iniziata con un’ottima relazione iniziale di Fausto Raciti, improntata sul documento politico congressuale, approvato inseguito dalla direzione.

Il documento intitolato “il futuro che vuole governare il presente”, (ancora non disponibile in web) , è pieno di contenuti, caratterizzato dalle due grandi campagne nazionali:

la prima contro l’Omofobia (a sostegno della proposta di legge) e la seconda sull’immigrazione (stranieri di nome, italiani di fatto).

Per quanto riguarda l’immigrazione penso sia stato fatto un grande passo in avanti, infatti proponiamo con questo documento :

  • Una riforma del diritto di cittadinanza;
  • La cancellazione del reato di clandestinità;
  • Una legge quadro sul diritto d’asilo;
  • Il diritto di voto per gli immigrati alle elezioni amministrative;
  • La creazione di un fondo speciale per le scuole elementari ad alto tasso di presenza di bambini di origine straniera.
  • Una nuova legge sulla libertà religiosa.

Tema che a me sta molto a cuore, che va nella stessa direzione del discorso fatto dal sottoscritto nell’ultima direzione regionale.

Il documento tratta di molti altri temi (sarà mia premura girarvelo, appena sarà in rete) tra cui la politica estera, il lavoro, la scuola, l’ambiente, il mezzogiorno e la nostra cittadinanza, come organizzazione giovanile all’interno del partito.

La questione meridionale, è stata trattata però con molta superficialità e generalizzazione.

Cosa che è stata sottolineata nell’intervento di Carlo Cantore, nel mio e in quello di Mara Salvatore,

Condivisa dalla maggioranza dei relatori, che ha portato alla modifica del documento.

E’ stata una giornata interessante, piena di contenuti, e speriamo si possa andare avanti in questa direzione.


Sintesi del mio contributo alla discussione:


Prendo parte a questo dibattito con piacere poiché mi rendo conto che siamo una generazione che ha contenuti e non si sofferma solo alle mere vicende congressuali.

Dalla costituzione dell’organizzazione ad oggi sono stati fatti dei grandi passi avanti, ottime le due campagne nazionali, quella sull’immigrazione e quella contro l’omofobia.

Ottimo il lavoro che viene fatto sulla comunicazione, ed un ringraziamento a Federica Mariotti, Francesco Parisi e Brando Benefei per il lavoro che svolgono per dare un’identità ed una rappresentanza alla nostra organizzazione, a livello europeo ed internazionale.

Tanto lavoro va fatto ancora per quanto riguarda temi non sottovalutabili come: la scuola, il lavoro e l’ambiente.

Bene l’attivo nazionale degli studenti medi, ma credo che sia arrivata l’ora di dare un supporto alle associazioni studentesche a noi vicine, che da troppo tempo ci stanno aspettando.

L’università e la scuola penso devono essere L’Abc del nostro operato politico.

Gradirei che nella nostra organizzazione si ritorni a parlare di Mezzogiorno, abbandonato da questo governo, ma a volte anche dal nostro partito, troppo impegnato a rincorrere slogan della lega.

Penso che il lavoro che si sta facendo sia buono, e chiedo a quest’organizzazione uno sforzo in più.

Dobbiamo trovare il coraggio di essere, soprattutto per i temi più sensibili, quel valore aggiunto, quella forza progressista vitale per il nostro partito.


Francesco Lattarulo

Direzione Nazionale GD

lunedì 5 ottobre 2009

Dichiarazioni del Sen. Bubbico in merito ai risultati congressuali dell'area Bersani in Basilicata

L’esito del voto nei circoli del Pd in Basilicata testimonia una vitalità del nostro partito che è patrimonio per l’intera comunità regionale. I circa 13.000 iscritti che hanno espresso la loro preferenza durante i congressi di circolo rappresentano un’importante risorsa democratica che dobbiamo sforzarci di leggere come una nuova linfa per la politica lucana e di valorizzare rispetto ai prossimi appuntamenti.
Esprimo particolare soddisfazione per l’ottimo risultato ottenuto dal candidato segretario nazionale Pierluigi Bersani che è espressione della sintonia tra gli iscritti lucani ed il messaggio che Bersani ha costruito in questi mesi. A partire dall’idea di un partito radicato, strutturato e capace di mettere in campo un idea chiara di alternativa di governo.

Il risultato di Bersani nella nostra regione deve indurre ad una seria riflessione tutti coloro che si sono spesi a suo favore, a partire dai due candidati alla segreteria regionale Roberto Speranza e Salvatore Adduce e dai loro tanti sostenitori. Ritengo che sia utile un momento vero di confronto tra le importanti personalità regionali e nazionali che fanno riferimento all’area Bersani in Basilicata per provare a costruire una sintesi unitaria che ci porti alle primarie con un'unica candidatura alla segreteria regionale. Mi pare che questa richiesta sia emersa con chiarezza proprio dallo svolgimento dei congressi di circolo che, pur riconoscendo risultati lusinghieri sia a Speranza (34%) sia ad Adduce (27%), che assieme arrivano a superare il 60% dei consensi, hanno affermato la necessità di ricondurre l’area Bersani ad una sintesi unitaria.

Tale sintesi sarebbe tanto più importante perchè capace di superare le divisioni e di offrire una piattaforma solida da cui far ripartire un confronto che, esauritasi la fase congressuale, sappia coinvolgere unitariamente tutte le sensibilità del Pd lucano.

Sen.Filippo Bubbico