Leggo di Marketing territoriale, di turismo inteso come sistema e non come settore, di strategia di offerta, insomma vedo tutt’altro che una regione ferma e rassegnata, consapevole che il turismo è un’azione di rilancio del piano economico regionale.
Dobbiamo,a mio avviso, concentrarci su investimenti che portino all’efficienza dell’apparato infrastrutturale e adottare politiche che incentivino la costruzione di apparati turistico – ricettivi.
Il nostro obiettivo non deve essere creare l’evento, ma come accogliere nella maniera più efficiente il turista.
Intensificare i collegamenti con gli aeroporti limitrofi, adattare gli impianti ferroviari, e dove non sono presenti crearli, non possiamo non avere una rete ferroviaria in una città che accoglie un patrimonio mondiale Unesco.
Non dobbiamo rassegnarci all’idea che il turismo lucano si caratterizzi esclusivamente di presenze di individui connazionali, ma dobbiamo avere l’ambizione di vendere il “Brand Basilicata” in Europa ed in tutto il mondo, stipulando accordi con tour Operator internazionali, (bene il lavoro fatto al BIT tenutosi a Milano) ma bisogna fare di più.
Focalizzare e mettere a sistema le aree turistiche più rinomate, La costa ionica, Matera,il Vulture, Maratea ed il Pollino.
Sfruttare l’apparato sportivo marino ed invernale, focalizzarci e caratterizzarci ancora di più per lo sport estremo delle dolomiti lucane.
Riscoprire e valorizzare le bellezze più antiche della Magna Grecia, intraprendere iniziative culturali, offrire tutto ciò che di buono disponiamo.
Insomma,Avere la voglia e l’ambizione di far vedere all’Italia ed al mondo che la Basilicata non è esclusivamente la terra di Arisa, Il trio “la Ricotta” e le inchieste giudiziarie di Henry John Woodcock, ma un paniere di gioia ed emozioni, di terre e sapori, sogni ed ambizioni di un popolo ed una terra che ha la voglia di esporsi al mondo.
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