martedì 4 agosto 2009

Comunicato stampa del capogruppo del Pd di Policoro Gianluca Marrese


Quella che il Partito Democratico sta vivendo, è una stagione congressuale vera, vale a dire la fase in cui di delinea l’identità del partito ed i temi che caratterizzeranno la sua azione nel futuro del Paese ( rivoluzione verde, laicità, alleanze, politiche del lavoro, politiche del welfare, etc..).Ciò che si rende fondamentale in questa fase congressuale è dare al nostro partito un assetto organizzativo, una identità chiara sui grandi temi che hanno generato non poche difficoltà, in questi primi anni di vita del PD e che oggi è un’esigenza imprescindibile di una classe dirigente che proviene da esperienze diverse. E’ indiscutibile che il Partito democratico, per essere un partito vero che si candida al Governo del Paese, deve riuscire nella sua missione originaria, che era quella di creare una grande forza riformista in grado di unire e mettere a valore tutte le culture riformiste, creando quella giusta amalgama tra le classi dirigenti, che hanno insiti valori, culture ed esperienze di militanza differenti. Questo congresso, credo sia l’ultima occasione per dare al PD un profilo unitario, che da un lato valorizzi le storie diverse e che dall’altro parli un unico linguaggio politico, superando le distinzioni tra gli ex, e che soprattutto sia in grado di dare risposte univoche su temi e valori che caratterizzano la nostra identità. La candidatura di Bersani alla carica di segretario nazionale del PD, che io ho deciso di sostenere, ritengo rappresenti la migliore risposta e garanzia all’avvio di questa nuova fase per dare al Paese Italia un alternativa di Governo seria e credibile, ed incarna altresì la chiara volontà di dare al partito quel profilo unitario, infatti non è un caso che anche Enrico Letta e Rosy Bindi, abbiano deciso di sostenerlo a dimostrazione che forse finalmente quel processo di contaminazione tra classi dirigenti è cominciato. E’ indubbio che il PD sarà un partito vero anche nella misura in cui riuscirà ad essere un partito nuovo. Con questo intendo dire, senza esasperazioni giovanilistiche, che da questa fase congressuale debba emergere un ricambio, per certi aspetti fisiologico, delle classi dirigenti, che per ragioni anagrafiche e culturali è meglio in grado di interpretare i nuovi bisogni che la società di oggi ci pone. La candidatura di Roberto Speranza a segretario regionale, a mio avviso incarna il profilo identitario e valoriale che il nostro partito deve avere nella dimensione regionale , soprattutto perché ritengo, così come emerso nel dibattito interno, e così come ho sempre sostenuto, la necessità di un segretario che da subito, con la sua proposta politica, all’esito del congresso, debba essere in grado di aprire una nuova fase per il partito e per il Governo della Regione. Certamente così come ha sempre dimostrato, Roberto Speranza è garanzia assoluta di indiscussa capacità politica ed equilibrio. Ritengo altresì che la doppia candidatura nella mozione Bersani, non sia prova di uno scontro tra dirigenti, così come potrebbe apparire, ma credo che sia la dimostrazione ulteriore di una classe dirigente matura e seria che si confronta avendo la dimensione della complessità della questione e dei problemi, ma che sono certo nello sviluppo del dibattito troverà una giusta sintesi. Per queste ragioni ho deciso di sostenere queste candidature, ma anche perché ad oggi ho appurato nel mio quotidiano impegno politico, che entrambe riescono meglio a mobilitare risorse, energie ed idee nuove a sostegno di un progetto politico per il futuro del nostro Paese e della nostra Regione.

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