mercoledì 5 agosto 2009

Vincenzo Santochirico: NUCLEARE E PETROLIO, LETTERA AL MINISTRO PRESTIGIACOMO


Oggi ho scritto al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, affinché si adoperi per ripristinare il ruolo e le competenze delle Regioni in materia ambientale, soprattutto a seguito dei provvedimenti che riguardano la realizzazione di centrali nucleari e le attività estrattive. Di seguito il testo della lettera.


Gentile Ministro, nei giorni scorsi il Governo ha approvato il cosiddetto “decreto anti-crisi”, che introduce, tra l’altro, norme in materia di interventi urgenti per la realizzazione di centrali di produzione di energia e per le reti di distribuzione. Il provvedimento, come è noto, esautorava, di fatto, il ruolo del Ministero dell’Ambiente, nonché quello delle Regioni e degli Enti locali nel delicato iter autorizzativo.
Lei ha rivendicato, con determinazione e con tenacia, le prerogative del Suo Ministero, ottenendo l’approvazione da parte del Governo di un successivo decreto che ripristina le competenze del Ministero.
Tuttavia, non è la prima volta che provvedimenti legislativi introducono novità tali da sopprimere, di fatto, le prerogative in materia ambientale. E’ accaduto con l’approvazione della legge sullo Sviluppo e internazionalizzazione delle imprese, che, oltre a fissare i criteri per la localizzazione e costruzione di centrali nucleari e di stoccaggio e deposito delle scorie, cambia radicalmente la normativa in materia di estrazione di idrocarburi. Le Regioni vengono esautorate delle loro competenze e vengono meno, altresì, le garanzie per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio: adesso i permessi di ricerca e le concessioni per l’estrazione di idrocarburi possono essere
rilasciati senza l’Intesa Stato-Regione, bensì con un procedimento unico in capo all’Amministrazione dello Stato, mentre la Valutazione di impatto ambientale - richiesta soltanto per le attività di perforazione - è ora affidata all’Unmig, ufficio periferico del Ministero dello
Sviluppo economico, non soltanto sottraendo la competenza alle Regioni, ma anche negandola al Suo Ministero.
Queste norme sono, evidentemente, inaccettabili. Occorre, al contrario, prevedere il coinvolgimento pieno e sostanziale delle Regioni, riaffermando il principio di autoderminazione dei territori e delle comunità, per cui le Regioni devono poter esprimere pareri vincolanti sotto il profilo della Valutazione di impatto ambientale.
Ci attendiamo da Lei un gesto di coerenza. Come ha difeso le prerogative in materia ambientale a favore del Suo Dicastero, lo faccia anche a favore e a sostegno di quelle delle Regioni. Solo chi si occupa e preoccupa istituzionalmente di ambiente, a livello statale come a livello regionale, può difenderne e tutelarne le ragioni.
Del pari, riteniamo che in materia di impianti e siti nucleari, le Regioni debbano poter esprimere il loro pare vincolante sia in sede di Via che in sede di Intesa. Lo diciamo per difendere principi costituzionali, perché sul piano politico eravamo e siamo contrari all’opzione nucleare.
La Basilicata si è già espressa, con la massima fermezza, contro la possibilità di ospitare un sito nucleare. E non soltanto per ragioni di carattere generale – tutela della salute, sicurezza, assorbimento di risorse - ma anche perché la nostra regione contribuisce già in maniera determinante al bilancio nazionale, assicurando circa il 90% della produzione di petrolio su terraferma ed oltre il 76% dell’intera produzione italiana.

E’ auspicabile, pertanto, un Suo altrettanto determinato e tenace intervento nei confronti del Governo, affinché siano introdotti correttivi sostanziali alla legge “Sviluppo e internazionalizzazione delle imprese”, che, ripristinino il ruolo e le competenze delle Regioni, consentendo di salvaguardare concretamente l’ambiente, i territori e le comunità.

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